Continua la separazione consensuale del marchio K&D, la quale vede Richard Dorfmeister “tradire” il partner Kruder con Rupert Huber, vecchio compagno dei tempi di scuola.
Proprio a quegli anni risale il progetto Delhi 9.
Si tratta di un pezzo di storia biografica del duo Tosca, ovvero la primissima collaborazione che ha visto i due compagni muovere i primi passi a suon di tastiere, chitarre e flauti, in tempi in cui equipaggiamenti Midi e VST plugins ancora non avevano la diffusione odierna.

Memori di queste radici, il duo viennese intitola Delhi 9 il suo nuovo lavoro, un succoso doppio cd in cui tutti i suoni sono per l’appunto prodotti dal vivo e solo successivamente rimaneggiati al computer.

Nel primo disco Dorfmeister propone il suo classico sound fatto di tappeti dub, su cui incastona gradevoli loop downtempo, seguendo lo stile già assaporato nel precedente Suzuki, e tuttavia differenziandosene con un ricorso più frequente a contributi vocali e beats uptempo.
Il secondo cd invece vede Huber suonare una dozzina di pezzi al pianoforte, in origine destinati ad un progetto a parte, da cui Dorfmeister ricava dodici sessioni condite di lievi intromissioni elettroniche e riverberi impercettibili.

I due cd sono da ascoltare in simbiosi e rappresentano l’uno la naturale prosecuzione dell’altro: soffice e frizzante il primo, fa ballare piedi e neuroni contemporaneamente. Notturno e narcotizzante il secondo, da ascoltare rigorosamente in posizione orizzontale...

Nel complesso un lavoro di buona fattura che dà nuova linfa ad un genere (downtempo, lounge o chill-out se preferite) che proprio aveva bisogno di spunti originali.

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