Bobby Kimball: voce.
Steve Lukather: chitarra e voce.
David Hungate: basso.
David Paich: tastiere e voce.
Steve Porcaro: tastiere e voce.
Jeff Porcaro: batteria e percussioni.
Tracklist:
1) Rosanna; 2) Make Believe; 3) I Won't Hold You Back; 4) Good For You; 5) It's A Feelin; 6) Afraid Of Love; 7) Lovers In The Night; 8) We Made It; 9) Waiting For Your Love; 10) Africa.
Nel 1982 i Toto pubblicano il loro quarto album, denominato semplicemente "IV", che segue allo stupendo esordio "Toto" (1978), all'incredibile "Hydra" (1979), e all'album di transizione "Turn Back" (1981). Tuttavia "IV" si rivela il loro miglior album, e tale resterà fino ad oggi, mostrando una band al massimo della forma tecnicamente parlando, e con composizioni di altissimo livello.
L'album è aperto dalla indescrivibile "Rosanna", aperta da un grande Jeff Porcaro e mandata avanti dai virtuosismi di Lukather, Paich e Steve Porcaro, con grandi cori di Kimball, Paich e Lukather afare da contorn, per arrivare poi alla bellissima "Make Believe", che gioca ancora parecchio sull'intesa tra le due tastiere, che fanno da primadonna. In terza posizione prende posto "I Won't Hold You Back", classico rock lento e melodico in crescendo, con un commuovente assolo di Lukather, davvero al massimo della forma, che continua a dimostrare nell'incredibile "Good For You", in cui la chitarra viene messa in mostra solo alla fine, visto che il pezzo è impostato sulle melodie delle due tastiere, splendidamente accompagnate da un grande Jeff Porcaro, che squadra il pezzo alla perfezione, con Kimball che dimostra una grandiosa capacità vocale, sia da solista che nei cori. "It's A Feelin" è un pezzo lento, da contorno al resto dell'album, che non merita particolari segnalazioni, con a seguire tre pezzi in perfetto stile "Toto" come "Lovers In The Night", "We Made It" e "Waiting For Your Love", caratterizzati dalla perfetta unione di ritmi rock, pop anni 80 e cori beat. La chiusura è incredibile, affidata al singolo "Africa", caratterizzato da un ritmo tribale di un grande Jeff Porcaro alle percussioni, dalla dolcezza delle tastiere di Steve Porcaro, dal calore della voce di David Paich e dal grandioso ritornello del coro Kimball, Lukather, Paich.
L'album vola velocemente in testa alle classifiche di mezzo mondo, mentre i singoli Africa e Rosanna divengono in poco tempo i più ascoltati, sia in America che in Europa. Vengono conquistati in pochissimo tempo il disco di platino e addirittura sei Grammy Awards: miglior album dell'anno, registrazione dell'anno ("Rosanna"), produzione dell'anno, miglior arrangiamento strumentale e accompagnamento vocale ("Rosanna"), miglior arrangiamento vocale ("Rosanna"), migliori strumenti di registrazione.
Per un gruppo che si pensava aver perso l'ispirazione, dopo "Turn Back", arriva quindi un album che consegna i cinque musicisti alla storia, con uno dei lavori che resterà tra i migliori album della storia, in senso assoluto: qualità dei pezzi, virtuosismi non gratuiti (rischio in cui molte band finiscono per incappare), perfetta intesa tra i cinque (tutti in stato di grazia) e una formula magica che i cinque decidono di non svelare, ma che loro stessi ritroveranno solo a tratti, non riuscendo a riproporre un lavoro completo come questo, sfiorato con il successivo "Isolation" (1984) e con "The Seventh One" (1988).
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