Nell’assolato pomeriggio del 3 agosto mi telefona Gerry, il bassista del mio gruppo e mi chiede senza troppo impegno di accompagnarlo con lui al “Filagosto” per il concerto dei tre mascherati di Pordenone. Lui parte in moto alle 20:30, mentre io e Mark il chitarraio con la sua Citroen C4 nuova ci avviamo sulle afose provinciali verso la bassa pianura e giungiamo dopo meno di mezz’ora all’area feste di Filago (BG).

Dopo un giro di ottime e fresche Forst Kronen iniziamo a sentire dei folli che suonano, erano le 21:45 circa; così torniamo in zona palco e come da copione la massa di gente si è raddoppiata rispetto a mezz’oretta prima. Davanti a noi una giovane compagine perugina, vincitrice nel 2010 del “Italia Wave” uno dei concorsi rock per emergenti, più importanti. Il gruppo “spalla” in questione sono i “Fast Animals & Slow Kids”. Il cantante ha una voce acuta e intonata e mostra un carisma eccezionale e la band suona veramente con i controcoglioni. Ogni tanto parte e inizia con delle bacchette supplementari a violentare due tamburi posti innanzi a lui moltiplicando il sound percussionistico, poi si volta e fa lo stesso con i piatti della batteria. I testi surreali, sarcastici e nichilisti, non rattristano il pubblico, anzi, la gente si esalta e plaude alla fine di ogni brano. Poi… Colpo di scena… Nel bel mezzo del terzultimo brano una corda della chitarra salta e il chitarrista umbro dopo neanche un minuto torna inverosimilmente pimpante allo strumento. Poi l’arcano si svela: i T.A.R.M. cedono in prestito la loro chitarra per gli ultimi minuti di esibizione dei perugini, che si prostrano al loro cospetto dichiarando: “Se non fosse stato per loro col cazzo che eravamo qui e col cazzo che finivamo!”.

Altro giro di birre, ed ecco i friulani che per quasi due ore si impossessano del palco. Premetto che fino ad ora li conoscevo gran poco, sapevo del leader artista di fumetti e il genere che facevano e difatti dopo ch’ero stato informato dal mio amico, di una svolta reggae nel loro ultimo lavoro, stavo già iniziando a scazzarmi dopo tre o quattro brani in quello stile. Poi mi sono convinto e ho concepito il grande feeling tra il pubblico e il fumettaro Toffolo, narratore di piccoli drammi esistenziali, inquietudini quotidiane e sempre quella sensazione di oppressione del potere che cantano questi gruppi, diciamocelo senza vergogna, un po’ schierati. Ora non chiedetemi i brani perché non ne ricordo molti: "Prova a star con me un altro inverno a Porenone", "Come mi vuoi", "Volo sulla mia città", "Ogni adolescenza", "Francesca ha gli anni che ha", "La tempesta", "Bella Italia". Erano tutti vecchi “classiconi” del gruppo dato che cantavano in parecchi nei bassifondi. Si sentiva quella soffocata gioia di esplodere per esserci in quel momento, mista a tutta l’amarezza per le cose negative che non cambian mai. Poi nel finale il leader che invita il pubblico a ringraziare ogni componente con un sonoro “Vaffanculo!”, il tutto per dimostrare che i T.A.R.M. è gentaccia come noi, mandati in quel posto ogni giorno dal potere, gestito in quelle due ore da loro, padroni di un palco e quindi fruitori di uno pseudo-potere, che offre questa soddisfazione al popolo.

Tutto sommato è stato un soddisfacente e gradevolissimo concerto. L'organizzazione eccellente, il sound impeccabile e birra alla spina decisamente favorevole. Devo dire che mi resterà un simpatico ricordo di questi 2 gruppi "punkettari" nostrani, seppur non è un genere che prediligo.

Ogni tanto uscire dalle proprie nicchie non è affatto male. E questo valga per ognuno!

Carico i commenti... con calma