E cosi nel 2005 arriva la seconda fatica del gruppo americano, i Trivium: “Ascendancy”.
Uscito per la Roadrunner Records "Ascendancy" ha tutto sommato la stessa formula sonora del primo album della band chiamato “Ember to Inferno”. Il CD è un concentrato di potenza che alterna alla melodicità dei ritornelli i canti di Heafy-Beaulieu-Gergoletto in Growl.
Il disco si apre con l’ intro “The end of every thing” che tra la calma forse morbosa del piano e di chitarre acustiche anticipa il delirio della seconda canzone che è “Rain”, la quale sin dall’inizio riesce a trasmettere all’ascoltatore gli intenti del giovanissimo quartetto americano; purtroppo tralasciando l’inizio della canzone in Rain il ritornello non riesce ad avviare quel coinvolgimento che dovrebbe dare qualsiasi apertura di un album…
Ma i nostri si salvano grazie alla canzone successiva “Pull harder on the strings of your martyr” (Da notare nella fine del video l’apparizione di un pentacolo rovesciato sulla schiena di Heafy) la canzone parte in 5° con una serie di Growl spesso sovrapposti che sfociano in un fenomenale ritornello per non parlare dell’assolo nella fine della canzone che reputo il più riuscito dell’intero lavoro!
Si prosegue con “Drowned and torn Asunder” che con la sua /Socety’s afraid/Declaration of ribellion/ sempre molto energetica grazie ad un arrangiamento e a chitarre spesso azzeccatissime.
Quella che segue è la Titletrack, una delle canzoni meglio riuscite dell’album pur essendo non tanto esaltante in quanto non ha sfoghi particolari all’interno dei suoi 4.25 minuti rischiando di essere ascoltata con non-chalance dall’ascoltatore.
La sesta canzone si chiama “A gunshot to the head of trepidation” una cavalcata Trash che si arresta solo con un ritornello che sa molto di Manowar, comunque secondo me anch’esso molto azzeccato.
Quella che segue è “Like light to the flies” la canzone in cui è il ritornello (con alla fine un contro coro che mi ha fatto ricordare Freddy Mercury & Co.) a far cantare a squarciagola, veramente meravigliosa…
Si prosegue con “Dying in your arms” l’unica canzone che secondo me andrebbe eliminata da un lavoro davvero eccellente, questa canzone alquanto monotona e non in growl (se non alla fine pochi secondi) non offre alcuna forma di coinvolgimento.
Dopo “Dying in your arms” i Trivium si rifanno con “The Declaration “ bella canzone complice un andamento musicale sostenuto e potente e un convincente ritornello.
La seguente canzone è “Suffocating sight” veramente molto potente e con retrogusto anni ’80 che si supera nel Growl mentre il ritornello avrebbe bisogno di alcune modifiche perche troppo calmo e lento nel contesto della canzone…
“Departure” è l’ottava canzone che inizia (Ripeto solo inizia) riprendendo il discorso dell’intro anche se non dominata dai vocioni growl dei tre la canzone riesce a convincere e come e anche qui c’è un accenno di cori a mo' di Queen (naturalmente sottolineo che le caratteristiche tra i due gruppi sono strettamente riguardanti i cori di 2 o 3 canzoni :-) ) e un assolo scritto da Beaulieu che fa venire i brividi – veramente meravigliosi i nostri 4 -
Il Cd si chiude con la canzone “Declaration” che non spicca nè per testo nè per musica ma a differenza delle altre ha un gusto diverso sinceramente non distruttivo come alcune ma realmente rilassante.
Concludo dicendo che questo è un album veramente buono e che varrebbe la pena ascoltarlo, comunque l’unica pecca che ci si potrebbe trovare è l’aspetto melodico del gruppo sul quale i Trivium ci dovrebbero lavorare di più.
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