In relax coglionesco cazzeggiavo su YouTube ricerche random che andavano di palo in frasca di merda pura di fotogrammi di una inutilità che mi stimolavano traslazioni in zone di non pensiero, dove solo da quelle "parti" ti salvi il culo di non dover considerare cosa cazzo cacarella fuori il cervello (ormai vicino al culo) di taaanti esseri umani (?). Nella melma più totale di constatare che la gente cerca più una immagine e somiglianza a 'sto cazzo, invece che a Dio, qualche volta esce fuori una pietruzza preziosa.

Mai coperti prima, calamitato dalla copertina, apro l'ascolto di questi Twin Stumps con un brividino di remora vista la "testa di carattere" che mi appare davanti. Ci vogliono le palle a mettere una smorfia scolpita da Messerschmidt (Franz Xaver 1736-1783) come cover di questo mini LP.

E no perché se io vedo in giro il mio "artista" preferito di tutti i tempi, vanitosamente mi incazzo se poi l'accostamento in guisa non coincide minimamente con l'esoterismo dello scultore. E no perché io poi pretendo che quelli che frequentano "quel pazzo" che "si era imbattuto in persone che vantavano cognizioni segrete, contatti con spiriti invisibili e poteri soprannaturali", anch'essi manifestino immaginazioni non del tutto normali. E no perché a me poi girano i coglioni se l'estro alieno di Franz è frainteso e depistato da una sbrigativa bollatura di schizofrenia. Questa leggerezza, questa faciloneria mi manda in bestia.

E per questo che ho iniziato l'ascolto con le molle, già disincantato ad un'ennesima travisazione di una rivelazione di segreti inconfessabili che a taluni spiriti gelosetti non era andata giù. E la cruenta lotta contro demoni offesi muscolava santità aspra in Xaver che veniva trasfigurata in pazza bizzarria dai frequentatori di turno della bottega in riva al Danubio in quel di Pressburg, oggi Bratislava.

E all'inizio dell'ascolto e per tutta la durata del disco m'è toccato a me pizzicarmi nel costato e fare delle smorfie davanti a uno specchio talmente è stata la sorpresa. Si perché l'ascolto mi ha messo decisamente di buon umore cogliendo anche nella band di Brooklyn uno spiccato interesse per le forze magnetiche.

L'assecondare l'esser governati da forze magnetiche è la conseguenza logica della bordata di rumore che ci arriva addosso al calar la puntina, ed il bello è che non ci scansiamo di fronte ad un suono di non comune qualità. E smettiamola una volta per tutte con quei paragoni di cadute su melodie accattivanti che non servono altro che a rincoglionirci con falsi buonismi indotti.

Ho apprezzato ulteriormente che non sia stata utilizzata un'effige di una testa a becco, cosicché l'enigmatismo sonoro rimanga in primo piano, e visto l'impatto non abbiamo dubbi sull'estrema efficacia curativa di fronte a cancerogeni ritornelli. L'angoscia impersonale prodotta da questi detriti sonori è pari all'affascinante disagio suscitato subliminalmente dalla visione delle "boccacce" scalpellate da Messerschmidt, oscene nel fare vedere l'invisibile che si nasconde dentro di noi.

La portata del chaos fattosi riverbero violento è un mischione di iperboli disturbanti, ma se si è abbracciata la strada dell'arrendevolezza si percepirà come armonia celeste un rumore che razionalmente rompe il cazzo ma che astralmente si fa apprezzare per l'aggregazione e la praticità nel fornirci una tuta spaziale che torna maledettamente utile per passeggiare con strafottenza nei nostri labirinti.

Se uno si vuole lanciare ai confini dell'impalpabilità rumoristica i newyorchesi raffinano un propellente per una sorprendente detonazione che ci dilata ghiandole sornione che sostengono l'esistenza di misteriose relazioni tra le parti del corpo. Dai, "bellimBusti" che non siete altro, fatevela una mezz'oretta "tranquilla". Nice, very nice!

Elenco e tracce

01   Siberia (00:00)

02   Beyond The Door (00:00)

03   Scar (00:00)

04   Painted In Blood (00:00)

05   Ejaculation Servants (00:00)

06   Sell (00:00)

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