La scena è questa: corridoi di un ospedale qualunque, tu sei solo ad attendere notizie. I parenti sono ancora per strada, tu sei arrivato per primo: sei lì e aspetti. Ti distrai osservando la fauna che condivide per necessità i tuoi stessi spazi: c'è un ex calciatore che ha portato suo figlio a fare una lastra (piede rotto?) e pensi: hei, sembra gentile, nemmeno se la tira. C'è un fottio di persone davanti al reparto di terapia intensiva pediatrica. Vieni a sapere che sono lì per un ragazzino che ha avuto un incidente col motorino: è grave. Piangono, si guardano l'un l'altro allibiti, leggi lo sconcerto nei loro occhi. Pensi: cazzo, mi viene da piangere. Finalmente arriva la tua famiglia, passate il resto del tempo insieme.

Più tardi sei fuori nel parcheggio, saluti i tuoi, vi mettete d'accordo per l'indomani. Entri in macchina e tiri un lungo respiro: poi pensi che la musica è pronta ancora una volta a pararti il culo, a farti girare un po' meglio la giornata. Hai comprato da poco il disco dei Two Bit Dezperados uscito su Jeet Kune (piccola etichetta di cose garage lo fi, una garanzia). Li hai conosciuti mesi prima, per quel gioellino di 7" uscito per i tipi della Shit Music For Shit People (altra garanzia).

Bene, lo infili nel lettore e vieni subito travolto da un'incontenibile energia che mischia garage pop, chitarrine jingle jangle, blues, country, rock'n'roll marcio, coretti parara-papa-pa, melodie cristalline, sana attitudine lo fi. Il meglio del meglio, insommma. Ciò che ti stupisce, di questo lavoro, è che sembra un cazzo di greatest hits: non c'è un attimo di stanca, un riempitivo, nulla di ciò.

Ci sono invece 11 brani uno più a fuoco dell'altro, a partire dalla schizzatissima Mexi Com Ela, passando per il pop in bassa fedeltà ammiccante alle spiagge anni 60 di Ballare e Suonare Con Te (i nostri sono un po' portoghesi e un po'italiani, ma la maggior parte dei brani è cantata in inglese). Ascolti Eu Prefiro e pensi da quanto tempo un coro così solare ed una frenesia così gaiamente garage non ti avevano mandato al tappeto.  I Won't Stay è un country blues che possiede un ritornello scioglimutande ed una coda psichedelica da paura, Alive/Dead  uno stomp scuotibudella che se non fosse cantato da quella graziosa fanciulla di Angela Monteiro diresti che è suonata para para dagli Oblivians. Chiude tutto la poesia in punta di dita di Lucifer Matches, che dopo tanta allegria a momenti ti fa scappare la lacrimuccia.

I Two Bit Dezperados sanno come si suona catchy ed al contempo visceralmente rock'n'roll; sono luridi e dolci allo stesso tempo. Sono una delle cose migliori uscite ultimamente.

Lasciatevi salvare.

 

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