Dark-wave a piene mani. Raggi di elettronica scheletrica. Bagliori e strascichi 'screamadelici' anni '90. Bassi sporchi, tante chitarre e tanto rock per quest'ultimo 'Wrong Meeting'; ultima fatica della coppia britannica dei Two Lone Swordsmen di Andy Wheatherall e Keith Tenniswood.
Esce in sordina, senza tante chiacchiere e giri di parole e spiazza se non si è abituati al nome eclettico di Weatherall. Si perchè la stagione danzante, quella più tecno, quella più elettronica è ormai roba passata e dopo la svolta di 'From The Double Gone Chapel' e le sue commistioni di dance ed electro-rock viscerali e sudaticce, eravamo già sulla buona strada per carpire le intuizioni oscure e geniali di evoluzione e contaminazione del sound dei due spadaccini musicali. Quello che ne prende forma è ''l'incontro sbagliato'' e bastardo di un rock infetto, punk'n'roll con quella electro-wave tanto cara agli eighties.
9 pezzi dai contorni accecanti e metropolitani, variegati, marchiati a fuoco per la prima volta dalle molte parti cantate che si immergono, amalgamandosi alla perfezione, nei fluidi plastici e sonori delle mai dimenticate due decadi passate. Così che ci sembra di sentire lontanamente i New Order intrecciare anime e strumenti ('Rattlesnake Daddy') con la maleducazione di Iggy Pop ('No Girl In My Plan'), che sembra che a far singhiozzare chitarre e bassi ci siano i Cramps e che a ballare e a battere i piedi sul tappeto ci sia la Thurman ('Evangeline') con quegli occhi di ghiaccio e quelle labbra di fuoco in stile tipicamente tarantiniano...
Wrong Meeting è l'esempio lampante di quanto il loro rock inquinato si sposi perfettamente con qualsiasi intuizione o soluzione possibile, di quanto le lezioni passate sorridano ''all'incontro-scontro'' con le sonorità e i beat più attuali, colandoti addosso come vernice densa. Incantano i Two Lone Swordsmen in queste vesti, anche quando suonano così più volgarmente electro-pop. Buttando lì, in un album dalle tinte scure ma cangianti, pezzacci ballabilissimi che ti si appiccicano addosso già al primo ascolto ('Evangeline', 'No Girl In My Plan'); ritmi accattivanti e ossessivi ('Never More That Just Enough' e la title track 'Wrong Meeting'); melodie ripetitive e affascinanti ('Patient Saints' e 'Puritan Fist') nascondendo e relegando, solo alla fine del disco, le due bellezze languide e malinconiche di 'Work At Night' e 'Get Out Of My Kingdom', velatamente seducenti per le loro sfumature tenui e il loro sapore notturno.
Si ok siamo distanti dall'elettronica più 'pura' e malata di 'From The Double Gone Chapel', da quei bassi perversi e ansimanti e le scariche di 'Sex Beat', 'Formiga Fuego' e 'The Lurch' sono solo echi appannati, ma i pezzi di Wrong Meeting luccicano brillanti di anima propria anche quando si fanno più lenti e meno aggressivi lasciandosi gustare come riverberi di un cielo grigio ma accecante e trascinandoti giù nel magma ribollente e luciferino della new-wave più viscida senza neanche accorgertene..
E' il 'Wrong Meeting' che volevo.
4-.Con piccoli margini di miglioramento.
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