Rivedere sul palco i Tygers of Pan Tang, nome storico dell'heavy metal inglese degli anni Ottanta, è sempre un piacere e quindi la data al Colony di Brescia non poteva che assumere il fascino del piccolo evento. I Tygers, spariti dalle scene duranti i neri anni Novanta, da una decina di anni sono tornati in pianta stabile, anche grazie al fatto di avere finalmente un Signor cantante dietro al microfono, ovvero l'italianissimo Jacopo Meille, già ai tempi voce dei fiorentini Mantra. Dopo il buon successo di "Animal Instinct" del 2008, che aveva riportato il nome delle Tigri in carreggiata, è la volta di "Ambush", pubblicato lo scorso anno e che ha raccolto consensi praticamente ovunque.
Accompagnati dai Ruler e dai Sixty Miles Ahead, il concerto bresciano purtroppo ha avuto un'affluenza piuttosto scarsa, una cinquantina di persone, ma la serata si è comunque rivelata di spessore, con ottimi gruppi ad alternarsi sul palco ed una bella atmosfera. Se da una parte va riconosciuto come i milanesi Ruler siano ormai una garanzia, forse tra le poche giovani leve capaci di proporre un heavy con influenze NWOBHM senza risultare stucchevoli, dall'altra va detto che i Sixty Miles Ahead, seppur bravi, risultavano abbastanza fuori contesto, con un hard rock moderno poco in linea con la proposta della serata e, francamente, una sfacciataggine risultata irritante, considerando che si tratta di un gruppo che di gavetta ne ha ancora un bel po' da fare.
Quando, alle undici e mezza, è il momento dei Tygers, la prima cosa che salta all'occhio, oltre al bello striscione che riprende la copertina di "Ambush", è il rimpasto di formazione che c'è stato rispetto all'ultima calata italiana. Se, per nostra fortuna, Robb Weirr è nuovamente al suo posto, Brian West è stato sostituito da Gavin Gray, già con i Blitzkrieg e vecchia conoscenza del gruppo, mentre invece Dean Robertson ha lasciato il posto a Micky Crystal. Nonostante questo, è lampante come gli inglesi siano ormai rodati da anni di costanti tour e come un frontman del calibro di Meille faccia la differenza.
La scaletta della serata avrà il merito di pescare in egual misura dai lavori più recenti come dai vecchi classici, stupendo anche con pezzi raramente presenti nei concerti delle Tigri, come "The Story so Far", gioiellino tratto da "Spellbound", o "Paris by Air", ripescata da quel bistrattato album che fu "The Cage". I più recenti "She" e "Dark Rider" mostrano come molti gruppi della NWOBHM abbiano molto da dire anche nel nuovo millennio, mentre come al solito i brani più datati, come "Gangland", "Suzie Smiled" o "Euthanasia" ricordano perché ai tempi i Tygers of Pan Tang fossero tra i gruppi di spicco del movimento.
Gran serata, quindi, con musicisti navigati ma ancora carichi di passione e con un Robb Weirr che da anni vive una seconda giovinezza, forse più carico oggi che quindici anni fa. Scarsa affluenza di pubblico, come detto prima, purtroppo quasi sempre le stesse facce che partecipano a questo tipo di eventi, segno evidente che c'è una difficoltà cronica per questo genere nel trovare un pubblico più ampio e su come debba ormai fare affidamento, almeno qui da noi, solo sui soliti appassionati. Nonostante ciò il tour italiano ha previsto diverse date, segno evidente che il gruppo deve comunque avere in Italia un seguito sufficiente, anche se, almeno per una volta, farebbe piacere constatare un maggior interesse da parte degli italiani verso nomi che, anche se con meno blasone, hanno comunque contribuito a rendere grande un genere.
- Keeping Me Alive- Love Don’t Stay- Gangland- She- Insanity- Raised On Rock- Mr. Indispensable/Paris By Air/Take It /Rock And Roll Man- The Story So Far- Dark Rider- Don’t Touch Me There- Hey Suzie/Suzie Smiled- Hellbound- Euthanasia- Love Potion #9
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