Anno domini 1991. Dopo 5 anni dall'uscita del folletto tedesco Udo Dirkschneider dalla storica band heavy metal Accept, e dopo aver rilasciato in un arco di 4 anni ben 3 dischi che entranno nella storia del gruppo fondato da Udo, gli U.D.O. (che fantasia, eh?) rilasciano un anno dopo la pubblicazione del più leggero e sofisticato "Faceless World", un album pieno di potenza, cattiveria e tecnica, uscito sotto il nome di "Timebomb", e mai nome fu più azzeccato. Se nel mondo della musica la maggior parte delle volte,quando si esce da un gruppo storico per incongruenze fra membri, sulle svolte musicali o altro, di solito non ci si riesce più a sollevare dallo smacco. Beh, per Udo non è così. Il piccolo (si fa per dire) cantante tedesco se ne esce con questa perla di album, fortemente influenzato da quel "Painkiller" che uscì il precedente anno, e che ogni degno ascoltatore di heavy metal dovrebbe aver ascoltato almeno una volta nella vita. Se non l'avete fatto, auto punitevi. Il disco comincia con una strana intro, "The Gutter", che suona, almeno per come l'ho intesa io, come se un qualcosa sia in fase di costruzione, forse una bomba, come fa intuire anche la copertina. Dopo neanche un minuto irrompe la voce di Mr. Dirkschneider, che con "Metal Eater" non lascia spazio a nessuno, chitarre ottime, una batteria a dir poco esplosiva, e la tipica voce irrompente e al vetriolo di Udo danno a questa canzone mille motivi e più per fare headbanging. Anche la successiva "Thunderforce" è un' ottima canzone di questa album, anche se il ritornello non mi ispira parecchio, ma come detto, la voce di Udo in questo album è più potente che mai, e questo diciamo che basta e avanza. "Overloaded" non è un assolo ben costruito, e che in certe parti mi ha ricordato (non lapidatemi) "Eruption" dei Van Halen. Si prosegue con "Burning Heat " e "Back in Pain", due gemme assolute, sopratutto la prima che ha uno dei migliori pre-chorus nella storia degli U.D.O. La Title-track si commenta da sola, un esplosione di metal sparato nelle orecchie, e con "Powersquad" che ha una batteria assolutamente meravigliosa, la voce di Udo dà assolutamente il meglio di sè. "Kick in the Face" e "Soldier of Darkness" sono due ottime canzoni, sopratutto la seconda per il meraviglioso chorus, ottime per avvicinarci alla fine di questo fantastico album. Con "Metal Maniac Mastermind" si chiude alla perfezione questo gioello, ossia in una incontrastata, pura, potenza metallica. Un disco che troppe, troppe volte è stato messo da parte, non conosciuto, non reperibile neanche su Youtube e per questo bistrattato. Ve lo consiglio assolutamente, se ascolterete in una giornata questa perla e "Painkiller" appena dopo, vi sfido a non farvi salire un adrenalina addosso da far paura. Dopo questa uscita, e il tour che seguirà, Udo ritornerà negli Accept per pubblicare altri tre album, ossia "Objection Overruled","Death Row", e "Predator". Ma la storia degli U.D.O. non finisce qui. Proprio no...

Buon ascolto!

Elenco e tracce

01   Burning Heat (03:13)

02   Soldiers of Darkness (04:11)

03   Powersquad (04:12)

04   Metal Maniac Master Mind (05:41)

05   Thunderforce (03:39)

06   The Gutter (01:04)

07   Back in Pain (03:46)

08   Timebomb (03:57)

09   Metal Eater (03:42)

10   Overloaded (01:04)

11   Kick in the Face (03:46)

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