"Cosa può fare uno come me se non suonare in una rock'n'roll band?".
Non è proprio inteso, forse, come i Rolling Stones di "Street fighting man", ma la domanda Umberto Rivarola se la pone ugualmente nella title-track di questo album uscito nel 2004. In effetti, vista la passione e la bravura che lo contraddistinguono da quasi quarant'anni, non poteva essere altrimenti.
Tutto il disco di svolge all'insegna di un buonissimo rock-blues suonato con classe, gusto ed eleganza, un alternarsi di brani rock più vigorosi, come la già citata "Zanzibar" che apre l'album, e di ballate, come la seguente "Crociera", con un testo molto introspettivo sull'argomento amore, ogni tanto bisogna anche saper rischiare per trovare il meglio.
"Date l'allarme ai bambini" è una riflessione, tra l'altro capitata a fagiolo in questi giorni tetri fra guerre non dichiarate e terrorismi vari, sul fatto che fino a quando poca gente avrà tutto e tutto il resto niente, le guerre ci saranno, la guerra è anche nell'indifferenza sulla povertà. Ha ragione Umberto, la guerra deve finire. Arriva poi un'altra ballata, "Seguimi", una canzone che si fa notare per una bellissima slide-guitar e per un suadente violino nell'inciso.
"Feroce bisogno d'amore" ritorna al rock'n'roll, sempre con un testo che è una riflessione sulla vita e sul bisogno maggiore che tutti noi abbiamo: quello di essere amati da qualcuno. Andamento quasi reggae per "Maria", poi una fisarmonica apre "Il potere del tempo", brano che poi si dipana su una tranquilla ballata contrassegnata da una chitarra nylon che ricama per tutto il pezzo, anche questo sul passare del tempo e sull'esistenza.
Chiude l'album "Regina dell'isola", che si propone per diventare il pezzo più importante del disco, conosciamo questa donna e ci sogniamo di essere su un'isola, probabilmente in mezzo all'Oceano, e siamo in compagnia di abitanti del luogo fra cui lei, che sembra essere la figura più importante del luogo, e non importa se non capiamo quello che dicono, tanto ci sono le sue mani che traducono mentre noi mangiamo pesce e beviamo vino "da due lire", ma è quello che ci fa parlare. C'è poi il classico scherzo del brano fantasma, che altro non è che "Date l'allarme ai bambini" cantato proprio da un coro di bambini.
Un accenno, infine a chi ha suonato in questo disco, oltre a Umberto Rivarola. Alla batteria siede Bernardo "Sancho" Sangiuliano, alla chitarra elettrica Gigi Berghem e Carlo Poddighe, all'acustica Michele Coratella, al contrabbasso Carmelo "Leo" Leotta, all'organo Hammond Guido Minelli, al violino c'è Nunzio "Nan" Donsi, alle percussioni Paolo Paolantoni, e spero di non avere dimenticato nessuno.
Elenco e tracce
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