Mi trovo dentro la copertina di "Endtroducing" e mentre cerco tra lo scaffale delle novità, scovo questo "Nights Temper EP" che si preannuncia preludio all'imminente nuovo lavoro degli alieni con le orecchie a punta: "War Stories". Come lo zolfo in presenza dei demoni, annuso uno strano odore: gli alieni con le orecchie a punta si muovono veloci e non li vedi mai arrivare, ma la loro astronave puzza di gasolio misto al metallo bagnato. Ho per le mani quattro splendide tracce, che mi costringono a rippare l'intero doppio vinile in mp3 per portarmelo dietro in ogni momento della giornata e poter premere play. 5 stelle alla miglior spesa degli ultimi mesi: spesso della buona musica è tutto ciò che chiedo da questo pianeta.
James Lavelle, il signor ‘Mo Wax' in persona, è un fenomeno nel mettere insieme diversi stili musicali intrecciandoli per superarne i limiti e creare qualcosa di nuovo ed indipendente dagli ingredienti originari. E' uno dei due alieni con le orecchie a punta che sotto il moniker U.N.K.L.E. nel 1998 ha sbaragliato il panorama musicale con uno dei più bei dischi del decennio, "Psyence Fiction". L'altro alieno, all'epoca, era Josh "nella musica c'è qualcosa che mi colpisce più delle parole ed è il ritmo" Davis aka DJ Shadow, mentre oggi è il compagno di stanza e socio Richard File con il quale ha bissato il successo nel 2003 dopo "Never Never Land". E per dirne subito una, a differenza dell'ormai lontano DJ Ombra (più orientato verso il l'hip-hop, il soul ed il funk) il morbo incontestabile di James è di sicuro il rock: per noi, il morbo è l'impossibilità di non rimanere affascinati dal modo di concepire la musica di entrambi.
Ora, "Nights Temper" anticipa quattro brani del prossimo full-lenght e le sue coordinate sembrerebbero quelle di una congruenza con le forme del rock che stavolta è spinta all'eccesso: tutto è completamente suonato da corpi umani e perfezionato da infrastrutture bioniche appena sotto il livello della tecnologia avanzata. Lasciate i precedenti (straordinari) e sintonizzatevi sul nuovo: qui di elettronica in senso stretto non ce n'è. Perché è un disco interamente registrato al Rancho de la Luna (nuova Mecca del rock e casa base per i Queens of the Stone Age), è co-prodotto da Chris Goss (stesso giro, stessa casa nonchè ruolo di capobanda per anzianità) ed infine vanta uno stuolo spaventoso di ospiti che usano solo amplificatori valvolari per la propria musica.
"Nights Temper" è in poche parole, dannatamente sporco e caldo.
"Chemistry" è un piccolo lavoro strumentale che ha il fascino scuro di un pezzo dei Mogwai coverizzato dai Queens of the Stone Age per la colonna sonora di un film di Wim Wenders. E non a caso. Indovinate chi suona la chitarra? Josh "L'ubiquità è rossa di capelli" Homme, naturalmente. Poi le voci. Quelle degli stessi James Lavelle e Richard File debuttano in "Morning Rage"; un beat di batteria così ‘presente' che puoi sentirne vibrare le pelli sotto i colpi, il basso "nudo e crudo" (è Pablo Clements degli Psychonauts) ed un dispiegarsi di chitarre tra l'hard rock e lo shoegaze da favola. "Persons & Machinery" (già dal titolo, sintesi perfetta del mood che si respira in questo ep) chiama a raccolta tutti gli Autolux a scheggiare uno splendido electro-pop tra Air e Radiohead. In chiusura la magnifica "May Day" dal sapore vagamente retrò anni 80: la voce di Liela Moss dei Duke Spirit ipnotizza questo stomp sensualissimo che potrebbe essere la cosa migliore mai scritta dai Gun Club.
E' tutto. E' tanto.
Il punto è che per James Lavelle e soci la musica è un bisogno fisiologico di primaria necessità. Costruire, trasformare, ricreare, fanno parte della genetica mutante della loro indole come una forma di pluri-impressionismo artistico.
E con queste premesse, a occhio e croce l'imminente "War Stories" sarà il miglior disco del 2007.
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