Robert C. Byrd (D-WV) è stato un personaggio, come dire... controverso, mettiamola così. Ha rappresentato la (o il?) West Virginia a Washington dal 1953 al 1959 come deputato del Congresso, e poi, soprattutto, come senatore dal 1959 fino al 2010, schiattando a 93 anni suonati con il posteriore saldamente e indissolubilmente rivettato alla poltona. Fin qui niente di strano, ma c'è dell'altro: democratico di vecchio, molto vecchio stampo, in gioventù il nostro Sen. Byrd aderì convintamente al KKK, divenendone un reclutatore (Exalted Cyclop nella terminologia della simpatica organizzazione). Durante la II Guerra Mondiale si rifiutò di arruolarsi come volontario per non dover combattere fianco a fianco con gli odiati negri. Ovviamente decenni (molti decenni) dopo arriverà il pentimento (?): consigliò accoratamente alle giovani generazioni di non unirsi al KKK, dimostrando anche una più ampia e aperta visione della questione razziale dichiarando, testualmente, di aver conosciuto anche tanti "negri bianchi", sul serio!

In mezzo secolo di permanenza nel senato degli USA, Bob Byrd si è fatto notare per la sua feroce opposizione al Civil Rights Act e per la sua abilità nel dirottare soldi federali per progetti locali nel suo stato natale (pork barrell spending in gergo politichese); considerando che oggi molte zone della West Virginia sono economicamente depresse a seguito del declino dell'estrazione mineraria del carbone (di cui i monti Appalachi abbondano) viene da pensare che il concetto di "diversificazione economica" fosse del tutto sconosciuto al Nostro; basare la propria economia su un combustibile fossile esauribile oltre che obsoleto e altamente inquinante non è proprio un esempio di lungimiranza. Ma Robert C. Byrd, tra le altre cose, è stato anche un abile musicista, tra i personaggi più potenti dell'estabilishment country di Nashville, a quanto pare, e in questa veste, se non Vi dispiace, mi permetterei di affermare che aveva decisamente il suo perchè.

Osservando la copertina di "Mountain Fiddler", il suo primo (e credo anche unico) LP, datato 1978, si può notare una finezza come il ritratto di Stonewall Jackson in sottofondo, celeberrimo generale della Confederazione e anch'esso originario della West Virginia, che a quei tempi era ancora parte del Commonwealth della Virginia. Paesaggio dominato da basse montagne ricoperte da una fitta vegetazione, caratterere spiccatamente rustico, la WV si trova nel cuore degli Appalachi, e sugli Appalachi è nato il Bluegrass. Retaggio degli immigrati irlandesi e scozzesi, musica che scorre con lo stesso ritmo di un vivace ruscello di montagna, il Bluegrass è in un certo senso la dance ante-litteram della gente di campagna: ritmi veloci, continui e incisivi "assoli" di fiddle alternati ad altrettanto concisi e rapidi passaggi vocali, con il banjo (o stumenti analoghi) a fare da collante. Che i negri hanno il ritmo nel sangue è cosa ampiamente conosciuta e acclarata, forse non tutti però sanno che i crackers non sono certo da meno.

In questo album il senatore Byrd canta (bene) e suona il fiddle (altrettanto bene), proponendo quattordici brani di tradizionale Appalachian Bluegrass; gli strumentali come "Durang's Hornpipe" e "Red Bird" mantengono praticamente intatte le proprie radici celtiche, i brani cantati hanno ovviamente un feeling più endemico e costituiscono l'ossatura portante dell'album; segnalo in particolare "Cripple Creek" e "Turkey In The Straw". Occasionalmente il ritmo rallenta, e quando succede si va a creare una confluenza con il country più canonico: "Don't Let Your Sweet Love Die" e le ballate "There's More Pretty Girls Than One" e "Come Sundown She'll Be Gone" (quest'ultima una cover di Kris Kristofferson), sono sicuramente tra gli highlights della raccolta.

Ma perchè partire da un personaggio come Robert Byrd per parlare di Bluegrass? Perchè così è se mi pare, diciamo che ci sono anche delle ragioni "strategiche" per una mossa del genere. Un semplice divertissement, un cadeau per i suoi fedelissimi elettori, comunque lo si voglia interpretare, "Mountain Fiddler" è un ascolto molto piacevole e divertente. Il senatore aveva passione e talento, non glielo si può negare, e con questo album ha rappresentato la tradizione e il retaggio culturale di una parte di America che raramente finisce sotto la luce dei riflettori.

Non so voi, ma io tra Kanye West e il Bluegrass (si, pure quello di Robert Byrd!) scelgo il Bluegrass, lo dico senza farmi nessun problema. "And let these words resooounnd, from hill to hill, from mountain to mountain, from v-valley t-t-to vvvalley, across this broad land!"

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