What Did You Expect From The Vaccines?

Domanda legittima per un gruppo formato da poco meno di un anno e già con una manciata di singoli piaciuti tanto in madrepatria, concerti sold out, una copertina della nota testata NME, la pubblicazione anticipata di una settimana del disco per l’”enorme richiesta” e quindi con tutte le carte in regola per essere considerati l’ennesima “next big thing”?

In effetti c’è da domandarselo cosa aspettarsi da questi quattro giovani londinesi Justin Young (voce), Árni Hjörvar (basso), Freddie Cowan (chitarra) e Pete Robertson (batteria). Per fortuna loro non hanno avuto tante pretese pubblicando un album composto da 12 brani rapidi e divertenti in cui vengono intrecciate sapientemente tutte le influenze del gruppo che vanno dal punk ( l’apripista “Wreckin' Bar (Ra Ra Ra)”, “Nørgaard”), Indie rock ( “A Lack Of Understanding”, “Blow It Up”), Post-punk ( “Wetsuit” e le sorprendenti “Post Break Up Sex” e “All In White”) con l’aggiunta di una componente noise su tutti i pezzi, eccezion fatta per la conclusiva ghost track “Who You Are”, in cui fanno la sua comparsa solo voce e piano.

Dopo qualche ascolto di questa prima fatica del gruppo inglese la risposta alla domanda che ci pongono gli stessi nel titolo è la seguente: non c’era da aspettarsi granche’, ma per essere un inizio è decisamente ottimo. Anche se non c’è niente di davvero nuovo (e come ci si poteva aspettare questo?!), la speranza che con il passare del tempo possa nascere qualcosa di buono la lascia e, perché no, anche di nuovo.

Intanto accontentiamoci di questi trentatre minuti che scorrono veloci e che inducono l’ascoltatore a premere nuovamente il tasto play una volta finito un lavoro azzeccato.

Voto 3 ½ / 5

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