Primissimi anni Ottanta. Mentre in Inghilterra e in America l'hard rock, il punk e soprattutto la N.W.O.B.H.M. erano generi famosissimi, caratterizzati da miriadi di band eccellenti, in Italia si faceva avanti una piccola e decisa schiera di metalhead. Fino all'ora il termine "heavy" non godeva assolutamente di celebrità, in un periodo dominato dal prog elaborato della PFM e del Banco e dalla musica leggera di Battisti & Co. Al massimo si conoscevano solo quattro metal band: Kiss, Motorhead, Iron Maiden e Ac/Dc, ma del resto, Anvil, Angelwitch, UFO e Diamond Head si sentiva poco o nulla.
Per fortuna all'inizio degli eighties si cominciò a muovere qualcosa, con la nascita di alcune band che iniziarono a proporre uno stile piuttosto pesante e veloce. Gruppi come Vanadium e Strana Officina si avvicinarono all'hard rock-blues, i Death SS alle prime forme di dark mentre altri come Steel Crown e Vanexa presentarono un sound più aggressivo. Quest'ultimi sono considerati come il primo gruppo che si accostò maggiormente alla N.W.O.B.H.M. britannica sin dal primo lp omonimo che spiazzò fans e critica.
I Vanexa erano formati da Marco Spinelli alla voce, Roberto Merlone alla chitarra, Sergio Pagnacco al basso e Silvano Bottari alla batteria. Le loro influenze sono riconducibili ai Judas Priest, sia per la voce altissima che per lo stile di riff veloce ed energico, ma con alcune venature dark tipo i Black Sabbath, nei pezzi "If You Fear The Night" o "Across The Ruins". La copertina del cd è piuttosto semplice, anche se presenta alcune ristampe con colori diversi (bianca e nera o bianca e celeste) e l'uscita nel 1995 in disco mostra tre bonus tracks molto interessanti. I Vanexa aprono il loro album all'insegna della velocità con "Metal City Rockers", dove a farla da padrona sono i riff metallici di Merlone e la doppia cassa inarrestabile del bravo Bottari. Notevole sono anche le doti vocali irresistibili di Spinelli, che oltre a saper urlare dimostra anche di essere capace a cantare in modo apprezzabile, rivaleggiando con alcuni vocalist stranieri. Il resto della track è pura tecnica e metal suonato come si deve!! Non sò quali altri band italiane andassero veloci come loro. "Lost War Songs" presenta il lato più classic metal del gruppo, con un'inizio hard rock stile seventies per poi approdare in uno ritmo incalzante supportato dal buon lavoro chitarristico e da alcune variazioni. La terza traccia è "I Wanna See Fires", una canzone rock'n'roll possente e robusta, con un riff molto bello e un testo che incarna il perfetto spirito metallaro, che ogni band dovrebbe adottare ogni volta che sale sul palco. Dopo questi due pezzi, che si assestavano su uno stile piuttosto hard rock-metal, con la successiva "1000 Nights" si riprendono le sfuriate speed in perfetto Vanexa-style. Il brano presenta una dose di epicità e aggressione che altre band non hanno mai dimostrato, suonando con velocità elevata, arrivando ad un ritmo forsennato e ad una performance inaspettata del vocalist. Questo e' puro speed metal italiano !! Invece in "If You Fear The Night" e nello strumentale "Across The Ruins" si possono sentire delle influenze dei Black Sabbath e dei primi Blue Oyster Cult, grazie ai riff piu' lenti e alle atmosfere dark e oscure che si rivelano molto interessanti.
La settima traccia è la famosissima "Rainbow In The Night", forse la canzone piu' bella del cd, cioe' una vera cavalcata metal dotata di un'irressistibile refrain e di una grandiosa prestazione della band, che si dimostra davvero molto preparata. Uno dei pezzi piu' celebri dei Vanexa.. Con la ristampa del 1995 si sono aggiunte tre bonus tracks, "Sunshine In Her Eyes", One Night Women" e "Rebellion", che non sono dei riempitivi, ma si rivelano coinvolgenti ed interessanti. Dopo questo magistrale disco la carriera del gruppo è stata piuttosto breve, tanto che registrò solamente un'altro cd, ovvero l'altrettanto famoso "Back From The Ruins". Questa è la dimostrazione di una band che, nonostante abbia fatto uscire pochi lavori, si dimostrò a distanza di tempo preparata, interessante e seminale per il metal tricolore successivo. Purtroppo i Vanexa sono un complesso italiano e non hanno avuto i mezzi e la possibilita' di sfondare totalmente, mentre se era una band inglese sarebbe andata sicuramente molto lontano.
SUPPORTATE IL METAL FATTO DI VALORE E DI POTENZA COME QUELLO DEI VANEXA !!
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