Effetti innovativi, mellotron imponenti, piano elettrico predominante, tappeti sonori cosmici. In questo lavoro datato 1971 non c'è niente di tutto questo. Vangelis sì: suona "tastiere", chitarra, basso, batteria, percussioni più tre aiutini. E' il suo "Tubular Bells".
La discografia ufficiale dà come primo disco "L'Apocalypse des Animaux" del 1973 ma invece c'è anche questo "The Dragon". Al tempo era con gli Aphrodite's Child con Roussous. Trattasi probabilmente di un mezzo esperimento considerata la difficoltà di ascoltarlo per intero.
Lato A : "The Dragon". Suite di 15 minuti suonata da rivoluzionari turchi approdando nelle vicinanze dello stretto di Corinto di notte. Spero si capisca l'atmosfera. Nessun cambio. Una tavola pesantissima. Mattone da Partenone. Fatevi accompagnare se l'ascoltate da soli.
Lato B :"Stuffed Aubergine". Il pezzo di qualità....subito parte con una calma assonnante ma a metà arriva una bella chitarra acustica che accompagna una melodia da giallo poliziesco da dopo paura anni '70. Musica difficilmente collegabile a Vangelis. Colonna sonora greco-kitch.
Eccote "Stuffed Tomato". Apoteosi ellenica. Trattasi di sirtaki psichedelico. Si insinua un cambio alla Hendrix nel mezzo mantenendo quel suono tipicamente greco. Assolino di piano elettrico. Ritmo quasi forsennato e nervoso. Si vedono immagini al caleidoscopio con odalische greche che ti ballano davanti ammiccando con quei veli vedo e non vedo. Ma il bello deve ancora venire...arrivano gli ELP a chiudere il tutto. Sembra un loro pezzo.
Dopo tutto questo alzi la puntina, metti via, scrolli le spalle e te ne vai a letto mangiando mezzo vaso di olive nere.
Se lo sentiva Antonioni lo utilizzava per Zabriskie Point. Se conoscete Vangelis per le sue musiche universali non cercatelo. Se siete curiosi di sapere cosa ha fatto 35 anni fa agli inizi è il vostro disco.
Non è brutto, è impossibile.
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