...per me si va nella città dolente,
per me si va ne l’etterno dolore,
per me si va tra la perduta gente
lasciate ogni speranza, voi ch’intrate...

Inferno - Canto Terzo, Dante

Come un arcano Caronte che si appresta a traghettare le anime dei dannati negli inferi eterni; a questo mi rimanda l'immagine della copertina, con quel sacerdote avvolto in un sinuoso manto. Mentre ogni altro elemento della fredda scena ricorda e mette in evidenza la morte: mostri alati, scheletrici alberi, tombe e lapidi, una Chiesa gotica. Lontane montagne di un autunnale paesaggio.

Lo avevo promesso; ed è arrivato il momento di parlare del terzo episodio della serie, una raccolta uscita nel 1994 ancora una volta per la label germanica "Nuclear Blast" che decide di raddoppiare il formato ed i gruppi impegnati in questa autentica antologia. Due cd racchiusi in una sontuosa confezione per un totale di oltre due ore e mezza di Death Metal (ma non solo); con un libretto interno che va a raccontare in breve la genesi e la discografia delle 36 band impegnate in questo monumento sonoro.

Occorrerebbe in pratica un track by track almeno del primo disco, visto l'enorme importanza di buona parte dei gruppi che in quegli anni hanno definito un suono e contribuito a diffonderlo in tutto il mondo. Mi limiterò soltanto a citare le band più devastanti.

Spetta alla breve "The Grotesque" dei Benediction ad aprire malignamente il tutto: un cinico esempio di quanto fosse imponente il loro classico Death Metal, suonato senza alcun tecnicismo ma con l'evidente voglia di "spaccare". A mio parere uno dei vertici assoluti della loro produzione.

I finalndesi Amorphis paladini del Gothic-Doom; gli americani Brutality con il loro sound efferato, atipico e del tutto personale; gli svedesi Hypocrisy con un brano lento ed opprimente; gli olandesi Gorefest che hanno abbandonato la crudezza degli esordi a favore di un ruvido Hard-Death'n'Roll; ancora la fredda Svezia patria dei Meshuggah e del loro intricato Thrash-Death; gli austriaci Pungent Stench che si distinguono come sempre per un approccio musicale che ingloba sadismo e masochismo (dal vivo in quegli anni erano davvero un "bel" vedere).

Un vero e proprio giro del mondo che sconvolge da tanta violenza e fisicità; ma non è ancora finita.

Sinister, Incantation, Dissection, Incubus vanno infine a chiudere il primo disco; si rimane a corto di fiato, occorre un minimo di riposo soprattutto ai sanguinanti padiglioni auricolari prima di ripartire con il secondo supporto.

E le cose si fanno, se possibile, ancora più crude e violente; ma qui mi fermo per lasciare a chi fosse interessato la sorpresa dell'ascolto.

Altre raccolte seguiranno della medesima serie; ma nessuna saprà nemmeno lontanamente avvicinarsi a questo ferale pasto.

Scritto in un gelido pomeriggio, con la sola compagnia della neve che finalmente ha fatto la sua attesa comparsa...THE ABYSS...

...Lasciate ogni speranza, voi ch'intrate...(ahahahahahahahahahahahahahaha).

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