La diffusione planetaria di generi musicali estremi come Grindcore e Death Metal è da attribuire in gran parte all'etichetta discografica "Earache Records", fondata in Inghilterra a metà circa degli anni ottanta. Questa è una compilation uscita sul finire del 1994; l'estremismo sonoro, diretto e senza compromessi, dei primissimi lavori pubblicati dalla label con sede a Nottingham iniziava a lasciare spazio ad aperture più ragionate, controllate, senza comunque perdere un solo grammo di potenza ed attitudine "da far male alle orecchie".

Sono sette le band impegnate in questa monumentale raccolta: Entombed, Cathedral, Napalm Death, Godflesh, Bolt Thrower, Carcass e Brutal Truth. Sette gruppi che hanno fatto la storia della musica pesante degli anni ottanta e novanta ma non solo; due le canzoni proposte per ogni singola band, per un minutaggio che sfiora l'ora piena.

Spetta ad "Out Of Hand" degli svedesi Entombed ad aprire, in maniera paurosa, la compilation; l'anno prima hanno pubblicato l'album "Wolverine Blues" che ha segnato la svolta Death 'n' Roll del loro sound. Canzone che si poggia sull'esplosivo drumming di Nicke e sul growl catacombale di Lars, con il suono che sale di intensità fino al vorticoso finale dove il loro caratteristico suono di chitarra crushing prende il sopravvento su tutto (a chi interessa consiglio di dare una lettura al testo per così dire trasgressivo). Seguono i Cathedral di Lee Dorrian, un minuto di sacrale raccoglimento, con l'Hard Rock settantiano, suonato a mille all'ora, di "Midnight Mountain": è la chitarra Heavy di Gary a tessere trame così efficaci da rimandarmi senza dubbio alcuno al Sabba Nero di qualche decennio prima.

Non esiste un solo secondo di tregua: il Grindcore-Industrial di "Plague Rages" dei maestri Napalm Death crea ulteriore sconvolgimento, cedendo poi il passo a Justin Broadrick e alla sua immane, fredda creatura denominata Godflesh. "Xnoybis" è il lungo brano, con i suoni di basso e di chitarra ripetuti all'infinito, che vanno a creare una sensazione opprimente e claustrofobica come solo la "Carne di Dio" sapeva produrre.

L'epicità guerresca dei Bolt Thrower di "...For Victory" ci riporta in territori più vicini al Death Metal tradizionale; ed arriviamo ad "Embodiment" dei Carcass. E qui mi ci vorrebbe un capitolo a parte per raccontare della svolta "melodica" della band dei due talentuosi chitarristi Bill Steer e Michael Amott, altro minuto di silenzioso raccoglimento visto l'importanza dei due mostri sacri della sei corde. Vi dico soltanto che è una canzone che contiene un'infinita variazione di tempi, di trame e fraseggi, fino allo sballo sonoro finale con un suono di chitarra di rara bellezza.

Il primo giro si chiude con i due minuti scarsi di ""Choice Of A New Generation" dei Brutal Truth: altra mazzata terribile, dove Grindcore ed Hardcore si uniscono, andando a creare un muro sonoro mortifero che tutto distrugge senza pietà.

Ci sono altri sette brani: scopriteli da soli, non ve ne pentirete!!!

L'unica pecca, peraltro del tutto veniale, la mancanza di un altro gruppo che in quegli anni furoreggiava: i morbosi Morbid Angel che non avrebbero di certo sfigurato con brani come "Rapture" e "Pain Divine".

Negli anni successivi la "Earache" pubblicherà almeno altre due raccolte dallo stesso titolo, ma nessuna riuscira ad avvicinarsi a questa prima seminale uscita discografica.

Ad Maiora.

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