Più o meno l’anno scorso, mi sono scaricato due versioni differenti della maestosa “Hey Joe” di Hendrix. Una era quella classica, ufficiale, la sua; l’altra, invece, mi sembrava una versione più moderna. Ho dunque deciso di saperne di più, fino a quando non ho scoperto che faceva davvero parte di un disco molto più recente: ”Hazy Dreams”.

“Hazy Dreams” è stato prodotto negli States, ed è un ottima raccolta-tributo al grande James Marshall. La considero tale non tanto per i “soliti” pezzoni che contiene (le sempreverdi Voodoo Child, Purple Haze, Foxey Lady, Little Wing e All Along The Watchtower), quanto per il fatto che riunisce nomi importanti dell’ hard e dell’ heavy degli ultimi decenni (Tracii Guns, Rob Trujillo, Steve Lukather, Gregg Bissonette, Rob Flynn...). Oltretutto, "Hazy Dreams" ripercorre la carriera di Hendrix in maniera very original. Invece della solita riproposizione dei brani originali, tutte e 11 le tracks sono state riviste, rielaborate ed aggiornate secondo tecnica e possibilità offerte oggi dagli studi di registrazione, facendo scorrere tutte le grandi opere del chitarrista di Seattle tra ritmi che incalzano, arrangiamenti rivisti ed un tocco di modernità, che in me ha suscitato davvero un forte interesse, essendo io un amante dei cambiamenti; praticamente è come se Jimi fosse ancora qui con noi e avesse registrato i suoi capolavori proprio ora.

Sicuramente un buon album, piacevole, gustoso e riuscito.

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