Ormai penso non ci siano dubbi sul fatto che i Metallica siano la band metal più famosa del globo, nonchè la più chiaccherata, la più invidiata, la più copiata, la più citata (vedi alcuni cartoni animati), la più amata e la più odiata allo stesso tempo per via delle gioe e dei dolori che ha procurato ai suoi seguaci più ortodossi ed infine la più coverizzata. Infatti la questione riguarda proprio questo aspetto del tributare una band del calibro di quella di Hetfield e soci.

Molti di coloro che rendono un tributo ad una band ne sono pienamente all'altezza, molti altri invece producono un risultato stentato poco coinvolgente. Non è il caso di questo ennesimo tributo che prende il nome di "Metallic Assault" uscito per la "Eagle records" nell'anno 2000, e che vede impegnati membri di Megadeth, Kiss, Anthrax, Wasp, Motorhead, Fear Factory e tanti altri. Sarà arduo descrivervi i personaggi che si occupano di ciascun pezzo, perchè sono veramente i più disparati: illustri signori come Dave Lombardo, Roberto Trujillo, Eric A.k., ed infine Mike Clark irrompono con una "Battery" acida, grazie anche alle doti del cantante Eric A. k. e della sezione ritmica affidata a due vecchie conoscenze come il buon vecchio Dave, sempre in forma, e l'attuale bassista dei Metallica Robert Trujillo. Buono anche il lavoro alle chitarre anche se il suono non è ai livelli di "Master of puppets". La seconda traccia che incontriamo è "Sad but true" la quale colpisce l'ascoltatore principalmente per l'ugola calda di Joey Belladonna che si cala perfettamente nei panni di "James", mentre il resto della band composto da Bruce Kulick, Marco Mendoza ed Eric Singer offre una cover suonata in modo preciso e pulito, senza incombere in improbabili ed inutili abbellimenti personali.

La successiva "Sanitarium", una tra le songs più belle dei Metallica, tocca ad un'ensamble composto da Whitfield Crane, John Marshall, Mickey Dee ed ultimi ma non meno importanti Toni Levin al basso ed un abile Scott Iann alla chitarra. La band fa fede alla versione "Metallica", con un cantante che sputa vocalizzi ben distorti, e delle chitarre che si fondono bene sia nella parte dell'assolo iniziale suonato con effetto pulito, che nella parte finale precedente l'assolo. Buoni musicisti, ottima  prestazione!
Alla N. 4 troviamo dei musicisti del calibro di Doug Pinnick, Vernon Reid, Tony Franklin, Frankie Banali che sinceramente non conosco, i quali si mettono all'opera per eseguire quello che è uno dei pezzi più lenti e pieno di pathos dei Metallica; questa "The Unforgiven" è suonata un pò diversa dall'originale, stravolgendo la parte iniziale ed introducendo variazioni (seppur minime) delle melodie vocali che nonostante l'originalità, sinceramente non creano un notevole impatto emozionale. Insomma una prestazione un pò "magra" direi, che potrebbe far dimenticare questa versione.

Quello che non deve essere dimenticato è invece questa esecuzione un pò tirata con tanto di assolo simpatico e un pò prolungato di "The thing that should not be", cantata da un singer dal nome John Garcia che la reinterpreta vocalmente con tonalità piuttosto alte, mentre gli altri adepti Kurdt Vanderhoof, Jeff Pilson, Jason Bonham rispettivamente chitarra, basso e batteria assecondano discretamente il singer Garcia.
"Enter Sandman" è la traccia N. 6 che vede dietro gli strumenti Burton C., John Christ, Tommy Aldridge e nuovamente il sig. Trujillo al basso. Non c'è molto da dire in proposito, ma solamente che la song riesce bene dato il professionismo dei musicisti, ma di emozioni ne lascia ben poche.
Preparatevi al meglio perchè la successiva traccia N. 7 è semplicemente un capolavoro! Sto Parlando del pezzo più aggressivo di questo tributo, cioè una "Whiplash" da urlo suonata nientemeno che da "vecchi" (altro che vecchi, questi spaccano ancora!!!) martellatori del calibro di Billy Milano, Scott Ian, vi basta? Per correttezza aggiungo pure Phil Soussan ed il batterista Vinnie Appice che è anche stato drummer per i Black Sabbath. Il sound è ottimo, la resa dei quattro musicisti è lodevole, soprattutto le parti cantate che hanno l'effetto di un pugno in faccia. Questo si che significa aggredire l'ascoltatore!

Calmiamo gli spiriti perchè l'atmosfera diventa calma e pacata, adatta ad una "Nothing else matter" magistralmente interpretata da un Jon Oliva in piena forma vocale, insieme con Bob Balch, Lemmy Kilmister, Gegg Bissonette. La song risce bene, sa emozionare ed è piuttosto fedele, promossa a pieni voti.
Ci avviciniamo alla fine del tributo e siamo alla N. 9: "Seek and Destroy"! Potrei fermarmi qui ma devo ancora dirrvi che dietro il microfono c'è Chuck, non Schuldiner (magari!) ma Chuck Billy che comunque non ha bisgogno di presentazioni, ma solo onori per questa versione alquanto fedele di "trova e distruggi". Gli altri musicisti mi sono sconosciuti ma se la cavano abbastanza bene; un'altro colpo azzeccato in questa compilation. A concludere questo tributo ci pensano Al Petrelli, Eric Bloom, Tony Franklin, Aynsley Dunbar a sfornare una "For Whom the bell tolls" accettabile soprattutto per le chitarre, un pò meno per la voce che a volte dà la sensazione di stonature vocali, ma nel complesso siamo sulla piena sufficienza.

Il disco nel complesso è buono, tranne qualche episodio che lascia a desiderare, ma si sa che i tributi presentano quasi sempre delle esecuzioni che non sono all'altezza delle versioni originali, come anche in sede, ma lo scopo è testimoniare l'importanza di band come i Metallica, e poco importa se una "Master Of Puppets" ad esempio è mal suonata rispetto all'originale, i Metallica sono i Metallica e sono arrivati tra i primi con il tornado Thrash tanto rempo fa.

Elenco e tracce

01   Battery (05:20)

02   Sad but True (05:19)

03   Welcome Home (Sanitarium) (06:25)

04   The Unforgiven (06:31)

05   The Thing That Should Not Be (06:16)

06   Enter Sandman (05:27)

07   Whiplash (04:08)

08   Nothing Else Matters (06:20)

09   Seek & Destroy (06:44)

10   For Whom the Bell Tolls (05:17)

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