Terzo Album per il trio Americano dei Verbena, questo " La musica negra " doveva essere l'album della consacrazione definitiva del gruppo, ma saranno stati i cambiamenti interni con la partenza della bassista " Anne Marie Griffin " sostituita da Nick Daviston a bloccare quello che sembravano essere i successori dei scusate se esagero " Nirvana ".
Non si sa cosa è passato per la testa al gruppo, fatto sta che sono riusciti a mettere insieme 12 songs niente male ma che non ricordano un gran che con quello già sentito in passato. Il bel suono grungesco dei precedenti due album di cui un certo Dave grohl aveva prodotto, sembra essere sfumato via.
L'album si apre con la bella e potente "Way out west" ascoltandola fa intuire subito in che direzione va quasi tutto l'album, anche se le altre songs sono un gradino al di sotto di Way out west. Spiccano in particolare "White Girls", la pseudo Ballata " Camelia" e " Remeberer" dove si ritrova il vecchio suono “Verbena”, anche se un'po troppo somigliante a qualcosa dei Nirvana, anzi per i primi secondi della song sembra di sentire ancora il povero Kurt che suona la chitarra e canta davanti ad un microfono.
Chiude l'album "Dirty Goodbyes" una lentissima e bella song tutto piano e atmosfera, con tanto di coretti qua e là. In conclusione posso dire che l'album può meritarsi un 4 e non di più, mi aspettavo qualcosa di meglio da questo trio di Birmingham (Alabama), cambiamento di stile a parte, (che comunque è sempre ben accetto quando si tratta di qualcosa di innovativo) non vedo niente di originale da dover essere citato, nell’insieme l’album si lascia ascoltare bene ma non va oltre.
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