"The Focusing Blur" chiude nel 2004 la trilogia cosmica Vintersorganica. Se "Cosmic Genesis" l'aveva aperta all'insegna di una straordinaria sintesi di black metal moderno, progressive e hard rock settantiano, il successivo "Visions From The Spiral Generator" si spostava decisamente sui primi due elementi, lasciando l'hard rock da parte. Questo terzo capitolo prosegue sulla stessa scia, estremizzando decisamente le peculiarità e l'indole avanguardistica. Ne esce un disco sì affascinante, dove tutte le peculiarità di Vintersorg vengono estremizzate fino all'eccesso. Ma si tratta anche un disco molto ostico.
A livello sonoro c'è un infinità di livelli di lettura, così come un'infinità di sfumature sonore. Non è un caso che con quest'uscita I Vintersorg si avvicinino davvero all'idea di band senso stretto, con Mattias Marklund alle chitarre elettriche, Steve Di Giorgio al basso, Asgeir Mickelson alla batteria e Andreas Hedlund a fare il resto.
Già la misteriosa apertura strumentale promette novità, Essence poi è un'autentica montagna russa che si snoda tra passaggi acustici e vertiginose sfuriate viking in stile Borknagar, cambi di velocità e quant'altro. Stesso discorso per la successiva The Thesis Seasons, che si segnala per un ottimo ritornello.
Altra evoluzione, viene estremizzato anche lo stile vocale di Andreas (tra l'altro, in quest'uscita lascia del tutto da parte lo svedese), che mai come ora si impegna sulle sue tonalità più alte, quasi strillate. Pane per i detrattori insomma, quelli che non sopportano la voce di Andreas Hedlund giudicandola troppo e stucchevole e manieristica.
Simile discorso per tutto l'album, che disegna traiettorie musicali molto difficili da imbrigliare. Apice di tutto questo è Curtains, qualcosa di indescrivibile, date le alternanze tra black metal e un ritornello davvero bislacco, che a me fa venire in mente certi Dresden Dolls (base di piano, voce in preda a deliri isterici) mischiati a The Chaos Path degli Arcturus. Ce n'è per tutti insomma.
Ancora, degna di nota Dark Matter Mystery, col suo ritornello drammatico, quasi tutta in voce pulita, indiscutibilmente una delle canzoni più "normali" dell'album. E poi ci sono A Mycroscopical Macrocosm e Sharpen Your Mind Tools, le due oasi di pace: la prima è una canzone moderna che predilige le chitarre elettriche e una certa indole prog, molto ispirata e molto ben costruita; la seconda è atmosferica e soffusa, cantato su linee d'onda normali, condita con rassicurante base di chitarre acustiche e tastiere. Chiude in bellezza come al solito.
Sostanzialmente, "The Focusing Blur" è un album unico, intricato, schizzoide e geniale. Elemento a doppio taglio purtroppo: se da un lato è una proposta affascinante, dall'altro richiede all'ascoltatore un grande sforzo e ben più di un paio d'ascolti per essere scoperto. Decisamente un disco per pochi.
7,5
01 Prologue Dialogue
02 The Essence
03 The Thesies Seasons
04 Matrix Odissey
05 Star Puzzled
06 A Sphere in a Sphere
07 A Microscopical Mac
08 Blindsight Complexity
09 Dark Matter Mistery
10 Curtains
11 Artifacts of Chaos
12 Epilogue Metalogue
Elenco tracce e testi
10 Curtains (04:45)
The curtains never fall - they only rise
At the cosmic theatre
standing ovations came at the 15 billion-mark"
Blurs and vague impressions aside -
the engineer, the director
had the galaxies disposed, and then exposed
for the explorers who never took an answer for an answer
A matter of time - not space
How far linearity has permitted us to see
Outwards means backwards in a universe so vast
Stretched in time, see it commence
- a set of celestial fragments
at immeasurable expanses
How far a flicker can force itself
Through dimness, through fields of emission
The shine slowly turning red
A burgundy sense of distance
An overturned curtain call
- the velvety draperies eternally rising
into infinite blurs of timelessness
for an audience correctly dressed in
extravagant suits of flaming curiosity
The witnesses and surveyors of celestial enchantment
Hunted by distance and time
The curtain reluctantly withdraws
A prelude to the swirling drama:
creation - formation - design
or deduction - destruction - collapse
- all depending on the angle
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