Proseguo, in-de-fesso, con la mia opera promozionale del nuovo mondo dell'eBook, senza soffermarmi troppo sui meravigliosi vantaggi degli ereader, e di quanto puzzino di vecchio tutti coloro che si ostinano a dire: << eh, ma io alla carta, al suo odore, alla polvere non rinuncio>>.
Io ero e in parte sono uno di quelli, ma solo per il libri che dico io, autori selezionati, di quelli che aspetti per secoli perchè sembra non vogliano mai regalarci un nuovo libro. Quando invece voglio pescare in fretta tra autori sconosciuti o quasi, cercare nuove idee, nuovi modi di scrivere, un tempo spendevo euro a cariole, per libretti in edizioni economiche che poi faticavo a finire. Ora con il prezzo di uno di quei libretti, compro 10 eBook. Li scarico in 1 secondo, li archivio, poi li pesco, e se mi fanno schifo li cancello e via. Spessissimo ne scarico anche gratis, perchè ogni autore, ad esempio su Amazon, ha facoltà di fare ogni tanto delle promozioni. Succede anche con autri di tutto rispetto che, con decine di pubblicazioni alle spalle, hanno deciso di buttarsi nel mare degli eBook senza vergogna. E' il caso di Elisabetta Chicco, ad esempio, che consiglio a chiunque voglia ricevere istruzioni chiare su cosa significa padroneggiare bene la lingua più bella del mondo.
Nel mio Kindle (ma vanno bene anche marche diverse), giro con 80\100 libri sempre pronti a farsi strapazzare dalle mie critiche, che non manco mai di riversare sulle "recensioni", fondamentali per tenere medio-alto il livello dell'offerta narrativa, e orientare tutti i lettori che pensano di poter rinunciare all'odore di carta, almeno qualche volta.
Ora il warning: trattasi di un mondo in rapida ascesa, il che significa grandi numeri. Recentemente mi sono accorto che la qualità, di conseguenza, si sta abbassando, e anche vertiginosamente. Un esempio, spero non me ne voglia: c'è tale Claudio Ruggeri, che scrive e pubblica polizieschi a raffica. Ha grande inventiva, buona fantasia, esuberanza narrativa, ma scrive come un ragazzino delle medie. Sbaglia verbi, costruzioni sintattiche, usa termini tecnici in maniera del tutto non adatta. Lui è l'esempio perfetto per il mio warning: nessun editore pubblicherebbe mai una cosa del genere, se non a esito di massicia "ristrutturazione". Per fortuna molte delle recensioni dei suoi libri, tranne quelle probabilmente fatte dalle zie e cugine, smascherano i difetti.
Venendo invece alle buone notizie, torno a esaltare l'opera di autori che mi hanno sorpreso. Ho letto libri regolarmente pubblicati e pubblicizzati da grandi case editrici e che non sono nemmeno lontanamente paragonabili a quelli di alcuni scrittori italiani (penso) giovani e con nessuno di importante alle spalle, che ho scovato grazie al nuovo mondo.
Consiglio a tutti i libri di Gabriele Dadò, che ho già recensito in passato. L'autore dimostra una padronanza dei termini marinareschi, dell'arte della navigazione, da fare invidia. Potrebbe tenere lezioni all'università, invece ci regala eBook a meno di 1 euro. Sta poi spopolando tale Riccardo Pietrani, che non ho ancora letto ma pare viaggi forte.
Stesso dicasi per Vito Franchini. Ho scovato il seguito del suo primo libro, "Shasmahal", che ho già recensito, quasi per caso, perché Amazon se ne è guardato bene dal pubblicizzarlo in alcuna maniera. Si intitola "Tigre d'Africa" ed è stato pubblicato un mese fa circa. E' difficilmente rintracciabile, se non lo conosci, come dimenticato in un angolino. Io l'ho bevuto in 3 giorni scarsi. Ho faticato a dormire, una notte, perché non volevo mai interrompere il flusso della trama. Non mi succedeva da anni. Tutto ciò a 0,99 centesimi di €.
Il Titolo a mio giudizio non è azzeccatissimo. La scelta la si capisce leggendo, ma credo attiri solo i lettori appassionati del settore avventura. Peccato, perché si tratta di un romanzo storico a tutti gli effetti, che affronta temi affascinanti come la navigazione commerciale, la tratta di uomini, con una disinvoltura che mi fa immaginare spaventose ricerche e studi alla base. In alcuni passaggi è assimilabile a un vero e proprio Thriller. Al termine della lettura mi sono ritrovato arricchito di nozioni sull'Europa, sul sud del mondo, sugli equilibri commerciali, quasi senza accorgermene. Lungi da me, come al solito, svelare la trama... ricca di accadimenti al punto che, credo, qualcuno con più mestiere vi avrebbe costruito attorno una saga da 5 libri almeno.
Quanti di voi sapevano che in Africa non ci sono Tigri? Io no, lo ammetto. Ora lo so. Non vedo l'ora che passino un paio d'anni per rileggere il libro. Sperando che nel frattempo l'autore ne faccia un altro, magari uscendo dall'anonimato.
Avanti Debaseriani. Diamo una mano a questo nuovo mondo.
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