Warren Zevon, chi era costui. Già, cantautore tra i più rappresentativi della scena americana a cavallo tra gli anni '70 e '80, ha sempre goduto di considerazione minima negli Usa, e quasi nulla nel resto del mondo, figuriamoci in Italia, dove all'epoca spopolavano altri generi musicali e i cantautori erano solo italiani (in effetti, senza nulla togliere alla maestosità di De André o De Gregori, c'era vita cantautorale pure fuori dai confini patri, ma nessuno sembrò accorgersene). Zevon se ne andò nel 2003 sfinito da un cancro ai polmoni: sui giornali non venne data nemmeno la notizia. Per dire. 15 album alle spalle e finire nell'oblio: strana la vita.
Nel 1978, al terzo album, del tutto inaspettato, scrive e suona il più grande album pop (ma definirlo pop è riduttivo) della musica americana, con buona pace di chi c'era già stato e chi ci sarà. "Esxcitable Boy", che dura appena 32' minuti, è un capolavoro tout-court a cui va dato merito oltre che a Zevon anche a Jackson Browne, in cabina di regia come già nei due precedenti lavori. E' un album che filtra diversi stili, 9 tracce e 9 generi, raccontando la Los Angeles e il resto del mondo con uno stile grottesco, crudo e, soprattutto, politicamente scorretto (al bando ogni ovvietà) a cui fa capo il politico, giornalista e scrittore Usa, e grande amico di Zevon, Hunter S. Thompson. Un capolavoro che, oggi, in Italia non è nemmeno in commercio, siamo fermi al vinile dell'epoca (saltò pure l'epoca della musicassetta) ma è facilmente trovabile all'estero (eh, l'Italia...).
La scaletta è fenomenale, praticamente un hit potenziale dietro l'altra. Impossibile non citare la "saltellante" "Werewolves of London" che è di fatto la sua unica hit da classifica e che ha un testo talmente svalvolato, nel senso buono, da far rimanere a bocca aperta (ne venne girato anche un video piuttosto old-style). Ma il disco non è solo questo, ci mancherebbe, nel frullatore di Zevon ci finisce di tutto: il rock'n' roll iniziale di "Johnny Strikes Up The Band" ("Jubilation in the Land", dice la canzone, e come dargli torto); il racconto western da fuorilegge di "Veracruz" (che potrebbe essere tranquillamente la colonna sonora di un vecchio western anni '50); il riferimento al Boss, all'epoca giovane promessa del rock ma già da super-classifica, della title-track (con un sax da urlo); il folk della surreale "Roland The Headless Thompson Gunner"; la spy-story de "Lawyers, Guns and Money" (che cità Le Carré e Fleming, e fa letteralmente saltare sulla sedia); il funk disco de "Nightime in The Switching Yard", che ebbe un discreto successo in classifica; il fraseggio pianistico robusto e incalzante de "Tenderness On The Block" e, ciliegina sulla torta, la malinconia da brividi della ballata "Accidentaly Like A Martyr".
Pianista di vaglia, autore eccellente, Zevon a soli 32 anni scrisse una pagina di storia della musica non solo americana. Che molti, troppi, non hanno (mai) letto.
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