L’elegante package del DVD “Live – In The Still Of The Night” introduce con la consueta solennità uno degli eventi discografici più attesi di questa stagione, consegnando al grande pubblico la fulgida testimonianza dell’atteso ritorno on stage della storica band di David Coverdale.
Le immortali canzoni dei Whitesnake campeggiano come affreschi rinascimentali impregnati di un'aura sacrale in un autentico mausoleo della musica, quel leggendario Teatro Hammersmith di Londra che ad oggi appare come un tempio ricolmo delle gloriose ed eterne note che tanta grandezza hanno regalato al rock britannico.
Diretto con indubbio estro dal celebre regista Hamish Hamilton (che i più attenti ricorderanno come figura di riferimento di U2 e Red Hot Chili Peppers) che alterna con sapienza e stile una giostra di colori caldi alla fredda fotografia in bianco e nero, il concerto che ci viene presentato è un eccelso estratto dall’interminabile “Whitesnake Reunion Tour” del 2004, evento che ha sancito il definitivo come back del combo capitanato da David Coverdale sulla scena mondiale. Inanellando una serie impressionante di sold out sia in Europa che in Nord America il Serpente Bianco cambia pelle e si ripresenta al grande pubblico con una line-up in grado di competere con le precedenti blasonate formazioni: a supportare le avvolgenti vocals dell’immortale David Coverdale provvedono egregiamente le possenti ed eleganti sferzate di pura energia plasmate dalla sei corde del sorprendente Doug Aldritch, i cui riffs vanno ad appoggiarsi con estrema delicatezza sulle geometriche evoluzioni del talentuoso Reb Beach (grande solista, apprezzato anche con Dokken e Twisted Sister). Lo slancio propulsivo dall’impeccabile sezione ritmica composta dallo smaliziato aficionado Marco Mendoza (basso) e dal veterano di mille battaglie Tommy Aldridge (batteria) viene meravigliosamente affiancato al soffice muro di suadenti melodie tastieristiche eretto con perizia dall’ex Eagles Timothy Drury.
La chimica del gruppo è invidiabile ed alcuni solos generosamente dispensati da Mr. Aldritch lasciano intendere persino ai profani di trovarsi di fronte ad una nuova istituzione in materia di “tapping”: introducendo con una portentosa evoluzione stilistica il brano “Blues For Mylene”, il giovane guitar–hero fornisce un piccolo saggio delle sue incredibili capacità tecniche, facendo calare un silenzio di muta ammirazione in un Teatro Hammersmith ricolmo all’inverosimile.
La confezione del DVD (correlato da un interessante booklet e da un grazioso documentario girato nel backstage, diretto dal bravo Jim Parsons) risulta impeccabile, così come notevole si dimostra anche la qualità della definizione audio disponibile in ben quattro modalità. L’ouverture del concerto è affidata, con sorpresa di molti presenti, alla fiamma eternamente giovane gelosamente custodita nei pentagrammi della song “Burn”, traccia “bandiera” della produzione dei Deep Purple di fine anni ’70. La rievocazione dei propri trascorsi nella band di Ritchie Blackmore proseguirà con un successivo accenno della storica “Stormbringer” ma fin dal secondo pezzo l’ensemble riporterà la propria musica sui sentieri sinuosamente solcati in venticinque anni di onorata carriera dal Serpente Bianco. David Coverdale si dimostra una volta di più autentica icona rock: il suo carisma ed il suo fascino restano inalterati, cristallizzando nel tempo l’epicità della figura di perfetto entertainer, incredibile trascinatore di folle e performer dall’ugola inossidabile.
Forte di una scaletta che alterna con oculatezza lo sporco rock blues di dischi come “Ready an’ Willing” (1980) e “Come an’Get it” (1981), le eccellenti ballate plasmate negli eighties e gli assalti all’arma bianca equamente divisi fra il sei volte platino “1987” ed il sottovalutato “Slip of The Tongue” (1989), questo DVD incarna perfettamente lo spirito multiforme della produzione Whitesnake, candidandosi a summa del pensiero artistico di questo straordinario ensemble.
L’esibizione live della band rasenta la perfezione formale (alcuni detrattori hanno addirittura insinuato che su questo DVD aleggi il minaccioso spettro di presunte sovra incisioni effettuate in studio) e l’impatto creato dai contrasti e dalle cromature delle riprese esalta ulteriormente l’eccelsa prestazione del gruppo. Consegnando ai posteri una preziosa pergamena che racchiude l’essenza incontaminata della propria anima musicale, i Whitesnake pongono il loro inconfondibile sigillo sull’ennesimo capolavoro della loro discografia.
(Enrico Rosticci)
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