PETITE MUSIQUE DE CHAMBRE  

"Il minimalismo è solo il punto di partenza del mio lavoro..."

Il musicista belga Wim Mertens (1953), ci tiene a mettere i puntini sulle 'i', quando qualcuno cerca di intrappolare la sua arte, in un genere che gli va in qualche modo troppo stretto. Il percorso musicale di Mertens è infatti assai multiforme. Partì dall'avanguardia minimalista, per poi prendere una strada del tutto personale.

La prima opera del musicista fiammingo "For Amusement Only" ("Per Solo Divertimento") fu un lavoro prettamente minimalista. Creò un disco, di stampo quasi elettronico, ottenendo 'micropartiture musicali', utilizzando il sonoro di alcuni videogiochi dell'epoca (primissimi anni '80) come quello del celebre -Space Invaders-. Dopo questa prima bizzarra parentesi sperimentale, l'autore propose lavori, pur sempre legati alla tradizione minimalista, ma che assumevano una sempre meglio definita autonomia. Ne escono dapprima composizioni 'per piano ed orchestra' e in seguito quelle che Mertens autodefinì 'Petite Musique De Chambre', ovvero opere 'per solo piano e voce'. Fra questo gruppo di opere troviamo "Strategie De La Rupture" (1991).

La 'Petite Musique De Chambre' è una musica intimista e romantica, lontana dal rigido minimalismo (di artisti come Glass e Richt), una nuova corrente che fondandosi su esperienze minimaliste, le supera, lasciando da parte la freddezza propria di questo genere musicale ed esprimendo liberamente emozioni.

"Il mio scopo è comunicare le emozioni attraverso la musica: eccitazione, nostalgia, conflitto, passione. Utilizzo prevalentemente la melodia, perchè credo sia il miglior mezzo per esprimerle..."

9 pezzi coinvolgenti ed emozionanti, piano e voce. Una voce usata in falsetto, che non comunica con parole, ma con suoni astratti ed irreali. Il risultato è caldo ed emozionante. Della tradizione minimalista Mertens conserva la caratteristica ripetitività dei moduli musicali all'interno dei brani. Le note si susseguono con un andamento regolare e quasi schematico, con poche variazioni sul tema principale, ma non tralasciando una forte componente emozionale. Anche il titolo dell'album (letteral. "Strategie della rottura"), può rimandare alla corrente minimale, per la sua freddezza e il suo cerebrale tecnicismo. Le atmosfere che l'artista fiammingo crea sono di grande impatto (a tratti anche vicine alla musica 'ambient'), ci mostrano senza schermi l'interiorità dell'autore.

Tutte tracce splendide, fra le quali spiccano: "Darpa" magica apertura del disco, "Huf Huf" scelto come singolo dell'album, "Houfnice", le cupe note di "Jaat" ed infine la spettacolare "Iris"... un incipit di soli accordi, con un progressivo crescendo musicale che raggiunge il suo apice all'ingresso della voce di Mertens.

Musica solo per una ristretta cerchia di intenditori? Assolutamente falso! Nonostante quello che molti potrebbero aspettarsi. E' primario intento di Wim Martens porre la sua arte all'attenzione dei più. Desiderando creare opere assolutamente accessibili a tutti e vicine ai gusti di tanti.

"Voglio insomma che la mia musica sia più popolare possibile..."

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