Danimarca. Una nazione inusuale per il metal, almeno fino alla fine degli anni settanta per tutti gli anni ottanta. Uno, fose l'unico, gruppo che ebbe il coraggio di addentrarsi nel panomarama musicale furono i Witch Cross, ovvero una interessante cult metal band.
Il quintetto si formò nel 1979 a Cophenagen ed è formato da Alex Savage alla voce, Mike Wlad e Cole Hamilton alla chitarra, Little John Field al basso e A.C. alla batteria. I Witch Cross hanno un sound che si accosta decisamente alla N.W.O.B.H.M. e gli otto brani, contenenti nel loro unico lavoro, sono davvero interessanti. Dopo tre demo, registrati tra il 1981 e il 1982, riuscirono ad incidere il loro vero debutto nel 1984, intitolato "Fit For Fight". Nonostante una copertina piuttosto originale e abbastanza curiosa, i Witch Cross sin dal primo brano dimostrano di avere grinta e bravura da vendere. Le canzoni sono semplici e lineari, si possono memorizzare facilemente, ma riescono a convincere e a sorprendere immediatamente.
L'opener "Night Flight To Tokyo" è il solito pezzo che incarna perfettamente lo spirito rock'n'roll! Ovvero energia, riff semplice ma efficace, la "classica" voce squillante e il bravo ritornello che rende la composizione ancora più selvaggia. Sembra facile! Le successive "Face Of A Clown" e "Rocking The Night Away" sono, per me, i veri picchi dell'intero lotto. La prima, dopo un' introduzione oscura, si scatena in un brano da brividi..la voce viene supportata da una sezione ritmica perfetta e da un lavoro chitarristico veloce e molto tecnico. Wlad e Hamilton si sbizzarriscono in una cascata di assoli meravigliosi mentre invece il ritornello è veramente irresistibile..davvero interessante. La seconda, anche, si mantiene sugli eccelsi livelli di "Face Of A Clown", grazie alla promettente introduzione, impreziosita dai chitarristi che, nei loro virtuosismi, riescono a dimostrare la loro tecnica. Delle songs che devono essere veramente ascoltate, perchè lo meritano assolutamente, solo che purtroppo questi lavori sono ormai introvabili.
"Killer Dogs" e "Fight The Fire" hanno uno stampo più epico e delle melodie che mi ricordano decisamente il metal americano, tipo i Riot di "Thundersteel" e i Warlord. Il sound è più ragionato e dà maggioramente spazio e risalto alla melodia vocale e strumentale. Forse, "Killer Dogs" è la traccia più complicata e più tecnica, grazie anche al bell'assolo di batteria nel terzo minuto. Impeccabili. Dopo lo strumentale "Axe Dance" si arriva alla grande "Light Of A Torch", dove l'ariosa voce è accompagnata da un crescendo ricco di phatos che viene spezzato da una serie di riff possenti e dai soliti introduttivi assoli, trasformando così la track in una bella cavalcata. Il vocalist Alex Savage sfrutta al massimo le sue doti ed arriva su picchi abbastanza alti, scatenandosi nell'irresistibile ritornello, mentre nel frattempo gli altri membri della band raggiungono velocità veramente elevate. Pura adrenalina! L'ultima traccia del disco è "Alien Savage", una canzone non da meno delle altre, che conlude in modo soddisfacente questo interessante e raro disco di metal danese.
Un album che è adatto sicuramente ai completisti del genere, ma, che consiglio anche a chi vuole affacciarsi per la prima volta alla N.W.O.B.H.M. e al metal ottantiano. Questi sono i Witch Cross e questo è il metal che si respirava vent'anni fà in Scandinavia!
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