Sono Krauti e questo è il loro terzo lavoro inciso nel 1970, ma pubblicato nel 1972, come specifica bene la copertina che riporta la scritta "2 Years Old", alla stregua di un buon vino DOC.

È ancora la copertina a riprodurre l'intenzione di semplificare il nome del gruppo con la manifesta (liberatoria?) cancellatura apposta sulla scritta "Caravan" associata a XHOL nei precedenti lavori.

Buoni motivi per considerarli originali e significativi, a mio parere, ci sono: per primo, direi che sono, forse, l'unico gruppo tedesco che mescola felicemente la Cosmic Music con i suoni del Rock e quelli del Soul tipicamente americani. Peculiarità questa che è retaggio dei lavori precedenti, dove la presenza di queste sonorità era filtrata e trattata in modo, direi, irriverente, "zappiano".

Questo lavoro musicale viaggia su una corsia autostradale dritta verso una meta che solo loro inseguono mentre, nella direzione opposta, viaggiano tutti gli altri loro colleghi; altro buon motivo di considerazione: il coraggio. Mi sembra di vederli mentre nella traccia 1 suonano e cantano, tra le altre, "Hold On, I'm Comin'" e fanno le linguacce a Sam & Dave e contemporaneamente strizzano l'occhio a Zappa che sorride sotto i baffi.

La traccia 2 è più semplice e lineare; siamo in un ambito di jazz elettrico, ma la parentesi dura poco; è breve e serve solo come sorbetto per il tuffo organistico della traccia 3, cosmica ed elettrica con, gli insegnamenti di Stockhausen, da una parte, dall'altra, la contaminazione psichedelica che in quegli anni era forse impossibile evitare.

La traccia 4 - ma non ero io che volevo tralasciare di scrivere delle tracce singole? - si spinge oltre, verso sperimentazioni sonore deformate, è musica da viaggi lisergici; è come se l'intero mondo musicale americano fosse esploso in un grande Big Bang e i Nostri raccogliessero a caso i frammenti musicali che capitano loro a tiro, senza un ordine, come se suonassero dei "Patterns" presi a prestito da altre canzoni, li trasportassero su di una stessa tonalità e li eseguissero incollati uno appresso all'altro.

Un sospiro di sollievo, però, riusciamo a tirarlo con la 5^ traccia; la pace regna sovrana ed un grillo ci ricorda che è estate, è sera e fa caldo; flauto e percussioni sottolineano l'afa e ci spingono verso territori ritmici mediterranei.

Il tutto poi si chiude, ma non si chiude, con l'ultima traccia, che ci risbatte prepotentemente in America, alla fonte del Rock, nel paese di "American Graffiti" (Secondo LP, lato A, Brano 10, The Clovers, Love Potion N. 9 per le firme di Leiber & Stoller), ma le insegne e le macchine sono diverse in quel Paese, la cittadina è appena stata sconvolta dal passaggio dell'uragano Punk.

Ho detto che è e non è l'ultima traccia perché, a quel punto, se giro la sintonia della radio passo da Lupo Solitario nuovamente a Sam & Dave e così tutto da capo fino all'infinito.

Sono geni o ci hanno preso in giro? A me piacciono molto.

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