Lo aspettavamo. Quasi cinque anni da “Shake” (tra un rimando e l’altro) erano più che sufficienti per infondere curiosità e suscitare aspettative di un certo tipo. La storia la sappiamo, per essercela raccontata tante volte: bravo è bravo, ha fatto belle cose, ma è da un po’ che non stupisce. Riuscirà questa volta a riscattarsi o ci si dovrà rassegnare a considerarlo un artista sacrificatosi sull’altare del commerciale? “Come possiamo volare con le aquile se siamo contornati da tacchini…” è il sottotitolo di “Fly”, che raccoglie 11 inediti. Chi sono i tacchini? Gli arroganti, quelli che menano conflitto, che prevaricano il prossimo, calpestandolo e ignorandone le ragioni. Uno specchio del mondo di oggi, insomma, da cui Sugar prende le distanze, costruendosi una personale nicchia e provando a cospargere l’album di atmosfere anni ’60: i migliori, per lui.
E’ uno Zucchero più riflessivo, crepuscolare, settembrino: “Fly” ha il sapore dolce della maturità forse finalmente raggiunta. “Pompa” meno, Sugar, in questo album da cinquantenne: la voce è più sfiatata, anche il falsetto – cui sovente ricorre quando l’occasione lo permette – non è quello di una volta, è più rugginoso; un senso di bonaccia percorre diverse parti dell’ultimo lavoro del soulman di Roncocesi. Testi scarnificati, ridotti all’essenziale, se non addirittura di più: non si fanno “discorsi”, al più si suggerisce, si accenna appena, si lasciano aperte tutte le porte, e il margine d’interpretazione diventa forse perfino troppo ampio. Difficile, infatti, individuare una “trama” ben definita per ogni canzone: l’uso di frasi così smozzicate e intrise di evocazioni ricorda lo stile del vecchio Adelmo. E per recuperare la propria primigenia indole Sugar fa una precisa scelta sonora: allontanare l’elettronica e privilegiare l’espressività intimistica della chitarra acustica e i rimandi vintage dell’organo Hammond (una riscoperta intelligente), senza dimenticare il basso e un uso sapiente delle percussioni.
Si comincia con “Bacco perbacco”, che la radio già trasmette da qualche tempo, scelto da Sugar come pezzo trainante dell’album: doppisensi vinicoli e sessuali (quelli non mancano davvero mai!) costellano una canzone ben ritmata e che fatalmente invoglia a ballare, carica com’è di spregiudicata, ardente sensualità (come il relativo videoclip, che mostra una folla di giovani scatenati e festanti, con al centro Sugar che, sornione, canta e schitarra). Apologia della spensieratezza e del divertimento (“Bacco perbacco ecco cos’è vi-ve-re”), è una song goliardica e leggera, da non prendere “sul serio”. Segue la rockeggiante “Un kilo”, anch’essa molto adatta alla balera e all’approccio promiscuo. Con la terza traccia, “Occhi”, si cambia decisamente rotta: ballad dolce e malinconica (“quando scende la tristezza in fondo al cuore”), è, a mio avviso, la canzone più bella dell’album (se la gioca con “E’ delicato”). L’anima si libra verso il cielo, trasportata dal vento, staccandosi dalle cure quotidiane, “flying away”, come recita appunto il ritornello. La traccia si chiude con un finale molto tenero e intimista, dal chiaro sapore battistiano.
E’ poi la volta di “Quanti anni ho”, un’altra ballad, particolarmente sentita da Adelmo perché dedicata al figlio Blue (“ho bisogno di te, di svegliarmi nel sole, da quanto tempo hai il mio cuore”): vi troviamo i sentimenti più ineffabili, espressione di un amore che prescinde dallo spazio e dal tempo, rappresi in un suono che sa di antico e di profondo. Si prosegue con “Cuba libre”, dedicata a un paese di cui Sugar si professa innamorato: anche qui abbiamo un pezzo ballabile (magari con una bella cubana…), mentre il testo paga un tributo alla trasgressione di maniera, oltre a essere un po’ più rozzo del solito (“mi piace la lasagna e poi mi piaci tu un po’ di marijuana sotto il cielo blu”; “hasta l’asta siempre”): magari il riferimento alla lasagna (tra l’altro equivocato: apprendiamo dalla cronaca che in Spagna la casa discografica di Zucchero, sospettando uno sgradito doppiosenso, ha rinunciato a lanciare questa canzone come primo singolo: per una volta in cui il nostro non intendeva essere allusivo!) poteva essere evitato. Dopo l’omaggio a Castro abbiamo “E’ delicato”, scritta in collaborazione con Ivano Fossati, densa di connotazioni pregnanti, pervasa da invocazione e speranza (“mio sole rispondi”…“tu lo sai che non è la fine…io non mi stanco no, no e vengo a cercarti”) “L’amore è nell’aria” è un’altra canzone “calma”, espressiva di serenità e consapevolezza (in un’intervista Sugar ha dichiarato di averla concepita mentre sonnecchiava ai piedi di un albero, nella sua “Lunisiana”), mentre la melodia non mi pare granchè riuscita: nel complesso, anzi, la giudico una delle prove più impersonali di “Fly”.
“Pronto” è una telefonata a se stesso, in cui Sugar si scopre misantropo (“c’ho paura degli americani e degli inglesi e degli italiani dei musulmani e anche dei cristiani”), disamorato e pessimista circa il destino di una società che sembra appartenergli sempre meno (“ma guarda il mondo stronzo e guarda il suo tramonto che fine fa?”). Buono il ritmo funky. “Let it shine” è un accorato ricordo di New Orleans, travolta da Katrina, che ha distrutto (oltre a cose immensamente più importanti) anche i ricordi dello stesso Zucchero, dato che sono stati sepolti pure luoghi dove l’artista aveva inciso alcuni lavori. Il coro conferisce al pezzo un’impronta soul cupa, addolorata e angosciante, che trascina l’ascoltatore verso la desolante miseria di una popolazione devastata, privata della memoria e del presente. Rimangono da commentare “Troppa fedeltà”, musicata da Adelmo, scritta da Jovanotti, poi riveduta e corretta dallo stesso Adelmo, e infine “E di grazia plena”, preghiera laica (“mio profumo di sesso e mela”) con Sugar al piano: non un capolavoro, a mio parere.
E’ tempo di bilanci e di giudizi: le aspettative – lo abbiamo detto – ben potevano essere elevate, dopo tanto tempo; lo sapeva anche Zucchero che, sulle prime, ha avvertito la difficoltà di proporre qualcosa di nuovo ai suoi fan (“non sapevo più dov’ero”, ha ammesso); poi ha cercato di ritrovare la rotta, guardando agli anni luminosi di “Oro, incenso e birra” e, incoraggiato da un paziente Don Was, si è cimentato anche con strumenti per lui non usuali, nel tentativo di forgiare un prodotto profondamente “suo”, intriso dei valori sugariani e rispecchiante la sua visione del mondo. Dunque, recupero del passato e sperimentazione, negli intenti di Adelmo. In realtà, credo che l’obiettivo non sia stato pienamente raggiunto: il valore aggiunto che indubbiamente è da riconoscere a questo lavoro, ossia la “maturità” che lo ispira e pervade, non mi sembra sempre sufficiente a compensare la non eccelsa qualità di alcuni pezzi. Le intenzioni sono rimaste in parte inespresse, l’album globalmente fatica a trovare una sua identità, sospeso com’è tra i fasti del passato e la normalità del presente, presente dal quale quest’opera per più di un verso si distacca, come detto, ma senza riuscire a indicare con nettezza una strada alternativa da percorrere. Certo, vi sono pure qui i fiori all’occhiello, che rendono “Fly” degno di essere ascoltato. Nondimeno, alla fine rimane una punta di insoddisfazione, perché la “svolta” che qualcuno forse ancora si aspettava non è arrivata, né sembra che siano state poste le basi per una feconda inversione di tendenza. Peccato.
Elenco tracce testi e video
01 Bacco perbacco (03:57)
Ci vuole qualche cosa
Qualche cosa di piu’
Ci vuole un po’ di pushing pushing
Quando il sole va’, il sole va’ giu’
Ci vedi qualche cosa
Di positivo in un no
Ci vuole un po’ di catching funky
Quando il sole no, il sole non ho
Oh yeah… yeah!
Ci vuole qualche d’uno
Che mi ami di piu’
Ci vuole un po’ di pushing pushing
Quando il sole va’, il sole va’ giu’
Ci vuole un’altra cosa
Forse un’Ave Maria
Ci vuole un po’ di mercy mercy
Quando il sole va’, il sole va’ via
Baby don’t cry
Make it funky
Pane e vino io ti portero’
Miele e venere su dai campi
Che c’ho l’anima nel fondo del Po
Ci vuole quella cosa
Che ci manca di piu’
Che siamo quasi tutti ai frutti
Quando il sole va’, il sole va’ giu’
Ma vedi qualche cosa
Di positivo in un mai
Ci vuole un po’ di mercy mercy
Quando il sole no, il sole non hai
Baby don’t cry
Make it funky
Pane e vino io ti portero’
Miele e venere su dai campi
Che c’ho l’anima nel fondo del Po
Baby don’t cry
Make it funky
Pane e vino portero’ x te
Miele e venere x tutti quanti
Che c’ho l’anima nel fondo del Po
Bacco perbacco
Ecco cos’e’ vivere
Bacco perbacco
Dimmi dov’e’ venere
Baby don’t cry
Make it funky
Pane e vino io ti portero’
Miele e venere su dai campi
Che c’ho l’anima nel fondo del Po
Baby don’t cry
Make it funky
Pane e vino portero’ per te
Miele e venere x tutti quanti
Che c’ho l’anima nel fondo del Po
Che c’ho l’anima nel fondo del Po
02 Un kilo (03:32)
Sei proprio tu
Che cosa vuoi di piu’
Il poroporoponponpero
Che non mi chiami piu’
E poroporoponponpero
Che fumi lucky strike
Che non ti basta mai
Che non ti basti mai
E poroporoponponpero
Che dici e’ tutto qua
Che dici e’ tutto qua
Che ti han rubato il cielo
E il poroporoponponpero
Che ti hanno dato zero
E zero e’ quel che hai
E’ tutto quel che hai
Oh yeah yeah
Il tuo cervello
Non pesa un chilo
Da troppo tempo non passa di qua
Voglio saltar sul treno
Quando l’amore arriva in citta’
Arriva in citta’
Sei proprio tu
Che cosa vuoi di piu’
il poroporoponponpero
che cosa voglio io
il poroporoponponpero
Che fumo lucky strike
Che non mi basta mai
Che non mi basto mai
Unico in quanto solo
Che dico e’ tutto qua
Che dico e’ tutto qua
Che mi han rubato il cielo
E il poroporoponponpero
Che dico i giorni miei
Me li son pianti sai
E non con gli occhi tuoi
Oh yeah yeah
Il tuo cervello
Non pesa un chilo
Da troppo tempo non passa di qua
Voglio saltar sul treno
Quando l’amore arriva in citta’
Arriva in citta’
Il tuo cervello
Non muove il chilo
Da troppo tempo c’e’ in casa nessuno
Voglio saltar sul treno
Quano l’amore arriva in citta’
Arriva in citta’
Oh sister love don’t put me down
La lengua e i man ghan semper vint an
Oh sister love don’t put me down
I wanna find my woman
Che dici e’ tutto rock
E invece avanti oh pop
Oh yeah yeah
Il tuo cervello
Non pesa un chilo
Da troppo tempo non passa di qua
Voglio saltar sul treno
Quando l’amore arriva in citta’
Arriva in citta’
Il tuo cervello
Non muove il chilo
Da troppo tempo c’e’ in casa nessuno
Voglio saltar sul treno
Quando l’amore arriva in citta’
Quando l’amore arriva in citta’
03 Occhi (03:39)
Poi, ho visto gli occhi tuoi
Rotolando verso casa
Chiamare i miei
Che bella sei
Che belle fai
Le belle sere
Sai, ho visto gli occhi tuoi
Quando scende
La bellezza
In fondo al cuore
Come vorrei……
Come sei bella
Flying away
Tu scendi da una stella
Flying away
Cosi’ talmente bella
Flying away……
Poi, ho visto gli occhi suoi
Come grano in mano al vento
Son ciliegie del mio pianto
Cosi’ tanto io ti sento
Sai, ho visto te con lui
Quando scende
La tristezza
In fondo al cuore
Come vorrei…
Come sei bella
Flying away
Tu scendi da una stella
Flying away
Cosi’ talmente bella
Flying away…..
Dov’e’
Che il vento
Ti porta via
Dov’e’
Che il cielo
Tramonta
Quando scende
La tristezza
E invade gli occhi
Come vorrei……
Come sei bella
Flying away
Tu scendi da una stella
Flying away
Cosi’ talmente bella
Flying away……
Cosi’ talmente bella
Flying away…….
E te ne vai
Te ne vai
Te ne vai….via….via…..via….
05 Cuba libre (03:33)
Eri la mia vita
La mia religione sempre
Eri un sole
Che mi stava in fronte
Eri il ritmo delle mie notti
Hasta l’hasta siempre
Domani vado via
Da San Francisco night
A San Francisco night
Io non ci torno piu’
Che mi dispiace lo sai
Ma non ci credo piu’
I nostri sogni nel vento
Non li ricordo piu’
Ho desideri
Molto piu’ seri
Di quelli che sai tu
Mi piace la lasagna
E poi mi piaci tu
Un po’ di marijuana
Sotto il cielo blu
A San Francisco night
Ho visto il diavolo
Perche’ d’amore ti vesti
Che amore non c’e’ piu’
Se siamo fatti di stelle
E’ meglio un cielo blu
Ho desideri
Cieli al gin tonic
Di quelli che vuoi tu
Mi piace la lasagna
E poi mi piaci tu
Un po’ di marijuana
Sotto il cielo blu
Mi piace la notte all’Havana
E poi mi piaci tu
Ma sogno un cuba libre mio amor
Sotto il cielo blu.....
Il cielo blu
Ahy que bailar la salsa
Ti cura il dolor
Vai che la salsa
Ti cura l’amor
Mi piace la bologna
E poi mi piaci tu
Un po’ di marijuana
sotto il cielo blu
Mi piace la notte all’Havana
E poi mi piaci tu
Ma sogno un cuba libre mio amor
Un altro cuba libre mio amor
Che cerco un po’ d’amore mio amor
Sotto il cielo blu…..
Hasta l’asta siempre………
06 È delicato (03:32)
Tu lo sai che non e' la fine
Si' che lo sai...
Che viene maggio
E sciolgo le brine
Si' che lo sai...
Resti d'inverno
Persi nel vento
Io non mi stanco no, no
E vengo a cercarti
In un sogno amaranto
Questo cuore
Sparpagliato
X il mondo se ne va'
Questo cuore
Disperato
E' delicato
Dove sei
Arcobaleno
E cosa fai...
Miele selvaggio
Quando ti sogno
Che cosa fai...
Nel cuore mio
Tra il nulla e l'addio
Questo cuore
Sparpagliato
X il mondo se ne va'
Questo cuore
Disperato
E' delicato
Cosi' mi manchi
Nell'universo
In mezzo al mondo
Cosi' ti cerco
E grido forte
Da in mezzo al mondo
Solo io
Posso trovarti
Solo io
E inginocchiarmi
Solo io
X innalzarti
Mio sole mi senti
Solo io
Da quante lune
Solo io
Ti aggiusto il cuore
Solo io
Io sono un'ombra
E tu, e tu sei il sole
Yehee yehee
Cosi' mi manchi
Yehee yehee
E grido forte
Yehee yehee
Da in mezzo al mondo
Mio sole rispondi
Questo cuore
Sparpagliato
E' delicato
E tutto qua
09 Let It Shine (04:32)
Ho visto prati muoversi
Come il mare
Nel grano d’inverno
E uccelli liberi
Tuffarsi
X non tornare, x non tornare…
L’amore sa……..
Ho visto senza luce
Domeniche di gospel nell’aria
E giorni luminosi
Solo di te, solo di te
L’amore sa…….
E tutto brilla
Let it shine, shine, shine
Shine on me
Let it shine, shine, shine
Shine on me
Se perdo la mia fede
Che avevo in te
Ritornera’ il buio
Perche’ di te
Io mi illumino
Solo di te, solo di te
L’amore fa…….
E tutto brilla
Let it shine, shine, shine
Shine on me
Let it shine, shine, shine
Shine on me
Let it shine, shine, shine
Shine on me
Let it shine, shine, shine
Shine on me
E’ tutto qui…..
Eppure e’ tutto qui
Let it shine, shine, shine
Let it shine
Let it shine, shine, shine
Let it shine
Ho visto il Misissipi
Come un mare
Andare all’inferno
E un angelo
Tuffarsi
X non tornare, x non tornare…
L’amore sa
10 Troppa fedeltà (04:01)
Guarda la sorpresa vita
Guarda cosa fa
Guarda te, tutta fiorita
Corpo e anima
Troppa fedelta’
Mi uccide
Tutta questa santita’
Sorride
Luna piuma di citta’
Tu mi turbi il cuore
Tu dolcezza sei cosi’
Sei cosi’ crudele
Troppa gelosia
M’affoga
Troppo sole alla mia eta’
Mi asciuga
E come stai
E come sto
Ringrazio il cielo
Non lo so
Provo sai
A vivere
Col sole in faccia
Con o senza te, te…….te…
E vado su
E vado su
E cado……
E come stai
E come sto
Io bene e male
Non lo so
Provo sai a ridere
Col vento in faccia
Con o senza te
Eppure e’ primavera ormai
E vorrei volar
Come volan le rondini!!!
Fly, cantami dai del mio destino
Fly, tramonto al litio ridammi gli occhi
Fly, e’ primavera e torna il sereno
Fly, portami via dai suoi occhi
Fly, che siamo uno se siamo insieme
Fly, e’ andando via
Che si rimane
Baby troppa fedelta’
Non ho piu’ l’eta’
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Altre recensioni
Di livecity.it
"Fly è uno di quei dischi con una musica ingenua, pura, dolce e disincantata."
"‘Let it Shine’, dedicato a New Orleans, è un pezzo riuscitissimo, di un mistero e di una cupezza che scatena emozioni."
Di Birbabirba
Come possiamo volare con le aquile se siamo contornati da tacchini.
Un disco pieno d’amore con un pizzico di goliardia ed ironia tipica di Zucchero.
Di hypnosphere boy
Zucchero è oggettivamente un compositore di livello mondiale, capace di creare ibridi indefinibili e inusitati.
Mescolando l’alto e il basso, il buon gusto e il cattivo gusto, Fly suona come la possibile chiusura di un ciclo e l’apertura di una nuova fase creativa.