Gli 'Zuf De Zur… e chi ne aveva mai sentito parlare… li ho conosciuti giusto l’altra sera ero in macchina con un amico mio molto più grande di me che ha vissuto una vita a Milano ed è appassionatissimo di musica world e ascolta sempre sta roba… ma per la prima volta una cosa del genere mi ha preso e ripreso...l’abbiamo sentito svariate volte il cd ed è bello, davvero ti fa credere di stare infrattato in una cavità carsica a non pensare a nulla o sull’Isonzo che scorre tumultuoso verso il mare e tu lo guardi e pensi a tutte le vite che sono, c’è la vita dentro, la nostalgia delle vita degli altri della tua che si muove o non si muove e ti fa piangere e amare tutto il mondo vero e piccolo e uguale dovunque esso si trovi.
I suoni sono quelli complessi e stratificati delle zone di confine, di contatto e di scambio, zone in cui gli uomini perdono un po’ di sé e acquistano un po’ degli altri… ed è questo l’unico destabilizzante messaggio del disco… ad abbandonarsi… ad abbandonare sé stessi per acquisire nuovo spirito… accettare e accettarsi… stupendo, fantastico, una lezione superba di tolleranza e integrazione ("'Zuf" in friulano significa miscuglio e "Zur" sta per festa in sloveno). C’è il Klezmer del ghetto di Gorizia e la furbizia delle trovate balcaniche, il melos italico e la raffinatezza mitteleuropea nella materia sonora degli 'Zuf, un miscuglio appunto che è identità precisa e forte, la comunità per chi erra è il mondo allora iniziamo a viaggiare anche noi magari solo sulle note che giungono da chissà dove e ci portano chissà in che posto...
Elenco e tracce
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