"Il processo con il quale creo con i Tool è organico ma allo stesso tempo è molto faticoso. È un processo tipico dell'emisfero sinistro del cervello che consiste nel dividere ciò che facciamo e attingere da altro materiale; è orientato alla ricerca ed esoterico. Con gli APC il processo è molto piú meccanico e orientato al computer ma allo stesso tempo è molto piú emotivo ed intuitivo. I Tool sono un risultato mascolino tipico dell'emisfero sinistro del cervello mentre gli APC sono uno femmineo tipico di quello destro".
(Maynard James Keenan)

Il corpo stupendo di una ragazza che sembra abbracciare la parete di una camera insonorizzata; l'attacco della batteria mi buca un orecchio. Trasmette una certa carica... dovrei essere meno scettico ma non riesco a non paragonarli. Peccato perché questa era bella.
Continuo a far scorrere gli occhi sulle immagini del booklet; una litania ipnotica, un fazzoletto recita parole che Keenan canta rabbiosamente: "I'd sell my soul, my self esteem..." le intesse su angoscianti trame sonore armoniosamente distorte.

Incomincio ad orientarmi in questo fiume di rune; una libellula mi suggerisce di ascoltare "Brena". Le corde vibrano calde confondendosi ed intrecciandosi con una voce: "My reflection wraps and pulls me under healing waters to be bathed in Breña". Alle volte mi sembra quasi di sentirla piangere. Labbra carnose arcuate in una smorfia che sembrano liquefarsi, sfumare in colature violacee; i tentacoli spiegati di una piovra minacciosa: "Orestes"; un sentiero acquoreo contaminato da flussi di metallo liquido e: "And I don't wanna feel this overwhelming hostility because I don't wanna feel this overwhelming hostility” ...come al solito sa raggiungere picchi di emotività incredibili.

Un incrocio fra un tapiro e una vacca; il volto di un Cristo Crocifisso; il volto di una donna; un cd molto melodico.
Non pretende di essere particolarmente innovativo eppure io lo trovo a suo modo originale, io lo trovo molto bello.
Chitarra elettrica, voce e violino coesi in perfetta euritmia; la batteria mi è sembrata un po' "ingombrante".
Bei suoni... magari qualche scelta infelice (avrebbero potuto evitare di rovinare "Over" con quel fottuto xilofono).

Davvero un buon lavoro... Un albero che oscura un tramonto morente; giochi di ombre e luci; un occhio; incisioni che si intersecano andando a formare un triangolo... "3 Libras". All'inizio il violino che soffia attraverso gli arpeggi e sul finale una voce, quella voce che grida: "You don’t, you don’t, you don’t, see me! You don’t, you don’t, you don’t, see me! You don’t, you don’t, you don’t, see me at all"...

Carico i commenti... con calma