Non so se i progetti di Efrim Menuck possano avere un' importanza notevole nella storia della musica, ma poco mi importa, a me interessa ciò che riescono a trasmettermi, le lunghe suite, cupe, apocalittiche, epiche dei Godspeed You! Black Emperor e l'originalità dei Silver Mt.Zion, in cui il suo cantato stonato si associa alla perfezione con violini e chitarre dall'incedere nevrotico. Le influenze stilistiche di questo progetto potrebbero essere diverse, mi limito ad elencare alcuni elementi che riscontro, in base ai miei ascolti più o meno abituali.
Diverse band degli anni ‘90 hanno avuto la particolarità di associare attitudini opposte del Rock, un esempio evidente sono stati sicuramente i Don Caballero, i quali hanno unito uno stile cervellotico associabile al chitarrismo Frippiano, con un'attitudine in bilico tra l'istinto e la razionalità tipica di certo Post Hardcore. Questa via di mezzo di attitudini, chiaramente non le stesse della band di Ian Williams, la riscontro anche in quest'ultimo progetto di Efrim, il suo cantato (ripeto, una mia impressione) mi ricorda relativamente il Rotten dei Public Image Limited, e la loro musica una sorta di progressione sinfonica non molto diversa da quello che proponevano i King Crimson di "Larks'Tongues In Aspic".
"Kollaps Tradixionales" riprende in parte lo stile del precedente "13 Blues For Thirteen Moons", il quale, a mio avviso è stato uno dei lavori più riusciti di Efrim e compagnia. "There Is A Light" sembra un continuamento più articolato della "BlindBlindBlind" del precedente lavoro, nella successiva "I Built Myself a Metal Bird" esprimono il loro lato più "furioso", il loro Punk Rock, come affermavano nel titolo di un precedente lavoro. Una sorta di Folk apocalittico del terzo millennio il loro, qualcosa in comune con l'ultima fatica di Tibet "Aleph at Hallucinatory Mountain" è anche riscontrabile.
Stili piuttosto diversi contraddistinguono i lavori di questi canadesi, ma con la caratteristica comune di alternare momenti più pacati a furie strumentali, una sorta di ecletticità che è pane per le mie orecchie. Forse esagero nell'elogiarli, ma son poche le band che riescono ad emozionarmi come questi geniacci di Montreal.
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