Dopo la morte di Malcolm Young, oltre a vari problemi che hanno toccato gli altri membri della band (l’udito di Brian Johnson, quelli legali del batterista Phil Rudd e la volontà di lasciare le scene del bassista Cliff Williams), nessuno si sarebbe aspettato un nuovo album.

Gli AC/DC non demordono e, dopo uno stop di sei anni, tornano in studio con il nipote Stevie Young, prendendo delle idee accumulate negli anni dai fratelli Malcolm e Angus, per dar vita al disco intitolato POWER UP.

In molti diranno che è il tipico album degli AC/DC: riff hard rock, ritornelli orecchiabili, cori da stadio ecc.ecc.. ma è proprio questo che ci si aspetta da loro, del classico hard rock che ci faccia muovere il culo, perché è questo l’effetto che fanno ancora le loro canzoni, pura adrenalina.

L’album è stato anticipato dall’uscita del singolo “Shot in The Dark”, che racchiude un po’ tutto lo spirito del disco. Una canzone che diverrà sicuramente un classico dei loro futuri concerti, con un coro da stadio che speriamo di poter presto cantare tutti insieme sotto al palco..“Shot in the dark, make you feel alright..”.

La band di Sidney non è di certo famosa per le ballate strappalacrime, ma la bellissima “Through The Mist Of Time” è la canzone più toccante del disco, una riflessione sul tempo ed una dedica al chitarrista scomparso qualche anno fa. La performance vocale di Brian è tra le più emozionanti della sua carriera, lui stesso ha dichiarato in un’intervista di aver cantato questo pezzo con l’immagine di Malcolm davanti.

Altre canzoni degne di nota sono la travolgente “Kick You When You’re Down”, la classica “Witch’s Spell”, l’adrenalinica “Demon Fire” e la conclusiva “Code Red”, il cui riff iniziale ci riporta indietro agli anni di “Back In Black”.

L’Album è un tributo all’amico chitarrista, come lo era stato il già citato “Back In Black” per Bon Scott.. Non è sicuramente un disco innovativo, ma ripeto, non è quello che ci si aspetta da una band come la loro. La storia l’anno già fatta (e che storia..), tuttavia la voglia di fare musica e di far vedere alle nuove generazioni come si fa del buono e sano rock and roll non manca, ma soprattutto voler superare le difficoltà a testa alta ed andare avanti con quello che sanno fare meglio.. Suonare.

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