Nel 1983 per la prima volta, in una televisione canadese, andò in onda una trasmissione molto innovativa per l'epoca che raccoglieva registrazioni di jam session in un semplice studio di registrazione effettuate da vari artisti che per l'occasione collaboravano insieme anche per la prima volta, quella trasmissione si chiamava "In Session". Per l'ideatore e conduttore Ian Anderson (solo omonimo), dopo aver ospitato nella sua trasmissione i vari B.B. King, Don Everly, Johnny Winter, l'idea di far incontrare il vecchio mito Albert King e la giovane stella nascente Stevie Ray Vaughan si presentava sicuramente come una delle più affascinanti ed intriganti.    

Già precedentemente l'etichetta Fantasy Jazz aveva pianificato per Stevie Ray, che aveva esordito quell'anno con il leggendario "Texas Flood" ed era in piena ascesa dopo anni di gavetta, la registrazione di un album insieme al suo grande idolo Albert King ed ora la possibilità si faceva concreta. Il vecchio bluesman però, quando gli venne proposta la partecipazione alla trasmissione, era perplesso perchè non aveva bene focalizzato chi fosse quello che sarebbe stato il suo compagno, lo aveva conosciuto negli anni anni precedenti semplicemente come "Little Stevie" quando si era recato a suonare in Texas ed accettò solo quando si rese conto che quel Stevie Ray Vaughan, che avrebbe dovuto suonare con lui, era proprio quel giovane chitarrista con cui aveva avuto il piacere di suonare nei primi anni 70.    

Normalmente le esibizioni duravano anche per 2 ore e mezzo ma il 6 dicembre, quando andò finalmente in onda la storica performance, le registrazioni durarono meno di 2 ore, di cui solo un ora venne messa su disco, ma in quell'ora abbondante sono presenti anche spezzoni non andati in onda all'epoca. Arriviamo ora al punto: quei 62 preziosissimi minuti circa in cui i 2 bluesmen si divertirono a suonare grandi pezzi del loro repertorio e vecchi classici della lunga storia del blues.    

L'inizio è con un interpretazione del classico del grande T Bone Walker, vero e proprio padre della patria: "Call It Stormy Monday", una versione dilatata e allungata rispetto all'originale in cui emergono da subito le caratteristiche dell'esibizione: grandi duetti e scambi di parti ritmiche e soliste tra i 2 chitarristi affiatatissimi e perfettamente a loro agio tra loro. Se musicalmente si nota una equa suddivisione, per il resto sarà invece il grande mancino di Indianola a condurre per quasi tutto il tempo le operazioni, partendo con i dialoghi e cantando ed eseguendo per lo più brani del suo repertorio, decisamente previlegiati rispetto a quelli del giovane di Dallas; unica eccezione è la seguente "Pride And Joy" che, intervallata dalla prima breve conversazione "Old Times" che parla proprio dei primi incontri tra i 2 ad Austin una decina d'anni prima, non è l'unica perla di Stevie Ray in assoluto della session, ma l'unica presente alla fine sul disco.    

La terza traccia "Ask Me No Questions" è una cover del grande B.B. King; ora, in mezzo ad altre 2 brevi "chiaccherate" ("Pep Talk" e "Turn It Over"), arriva quello che è forse il fulcro dell'evento, il primo pezzo ad essere firmato Albert King: i 15 abbondanti estasianti minuti di "Blues At Sunrise", vecchio pezzo datato 1960, sicuramente uno dei più famosi del vecchio chitarrista oltre che uno dei più famosi pezzi blues in assoluto, vengono citati anche Jimi Hendrix e Janis Joplin con cui il Re ne suonò una versione al Filmore West di San Francisco. La lunga strumentale "Overall Junction" e la, come sempre, grandiosa "Match Box Blues" completano il trittico di brani dell'invidiabile repertorio del Re Alberto presenti su disco; dopo l'ultimo pezzetto di conversazione "Who Is Stevie", sulla vicenda di cui si parla all'inizio del non riconoscimento iniziale di Stevie Ray da parte di Albert, si conclude questo spettacolare incontro con "Don't Lie To Me": una riproposizione di un vecchio brano di Albert, "I Get Evil", che a sua volta era una cover di un vecchissimo pezzo di Tampa Red, "You Don't Lie To Me", migliore conclusione poteva difficilmente esserci. Ultima nota per i più che ottimi musicisti d'accompagnamento: il pianista Tony Llorens, il suo fratello batterista Michael e il bassista Gus Thornton; successivamente tutti e tre ancora con Albert.      

Questa esibizione fu vista come un passaggio di testimone, ascoltando i brani si capisce chiaramente la grande influenza che esercitava Albert King sul sound di Stevie Ray ed idealmente non si può non pensare proprio ad un simbolico scambio tra i due. Peccato solo per la non integralità del disco che non toglie niente, ad ogni modo, al valore del tutto, una straordinaria testimoniaza pubblicata solo 15 anni e mezzo dopo l'avvenimento per omaggiare i 2 grandi interpreti purtroppo già scomparsi al momento della pubblicazione ufficiale.      

Albert King: uno dei più importanti ed influenti bluesman di sempre, da sempre forse un pò sminuito dalla rivalità col suo amico coetaneo B.B. King, ma di sicuro non meno importante rispetto la grande "Blues Boy"; Stevie Ray Vaughan: senza dubbio il più grande chitarrista blues degli ultimi 30 anni, al momento del suo impatto scosse questo ambiente come pochi; dall'unione di queste 2 straordinarie personalità (l'unica resistrazione dei 2 insieme da soli) è uscito quello che, almeno secondo me, è uno di quei dischi che ogni amante di questo genere dovrebbe possedere. Uno di quelli da consigliare anche a chi volesse solo pochi dischi simbolici e dimostrativi del concetto e della grandezza del blues, il genere più vecchio del mondo, quello che "suonavano anche gli uomini delle caverne" per usare parole di Keith Richards.      

Un disco che infatti contiene tutti gli elementi fondamentali del blues: la capacità unica dei suoi interpeti di omaggiare i propri eroi e profeti, oltre che proporre nuovi brani perpetrando quello stile e quell'attitudine unici, come dice Malcolm Young: "I veri punk sono i vecchi bluesman, che vivevano e morivano allo stesso modo e se ne fregavano veramente di come si vestivano", in questi casi c'è poco altro da aggiungere. 

BLUES ON!!!!!

Elenco tracce e testi

01   Call It Stormy Monday (09:00)

02   "Old Times" (01:15)

03   Pride and Joy (05:59)

04   Ask Me No Questions (05:02)

05   "Pep Talk" (00:52)

06   Blues at Sunrise (15:10)

07   "Turn It Over" (00:51)

08   Overall Junction (08:20)

Instrumental

09   Match Box Blues (07:39)

10   "Who Is Stevie?" (00:44)

11   Don't Lie to Me (08:57)

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Altre recensioni

Di  R13564405

 Un disco imperdibile, una jam session indimenticabile, un evento straordinario e purtroppo irripetibile.

 Credetemi, questo è un CD/DVD evento, assolutamente da non perdere.