E' da anni che ascolto musica di ogni tipo e genere e, devo dire, avevo fino ad oggi non poche remore sulla cosiddetta musica elettronica e ambient, spesso confusa con la dance-music. Questo finché non mi sono imbattuto in questo gruppo: gli Aldam Projet (non è un errore di stampa, è proprio Projet, senza la c!).

Hanno pubblicato due album on-line su lulu (http://www.lulu.com/), classificandone uno ("Deserti dell'Anima") nella categoria New Age, e l'altro ("Tam Tam") in quella più specificatamente di elettronica e dance. Quest'ultimo mi sembra si rifaccia un pò in generale a quello che è lo standard di questo tipo di musica, anche se ammetto che in esso c'è già qualche elemento di novità, evidenziata soprattutto nello spirito creativo e "acustico", un pò fuori dagli schemi. Ma quello che mi ha colpito (oserei dire quasi folgorato!) è stato il primo, "Deserti dell'anima". E' un album presentato sia in forma digitale "multimedia", (ossia scaricabile direttamente dal web), che in veste di cd audio, con tanto di copertina e tutto il resto. Orbene, quest'album mi ha fatto capire, senza remore, che mi sbagliavo sulle potenzialità di questa musica. Qui siamo decisamente lontani (anni luce) dal pop elettronico dell'ultimora, dai rumori assordanti e senza senso dell'"industrial", dallo psichedelico e demenziale "tum tum" discotecaro e dal formicolante battere di falsi tamburi della "Tribal" House.. Pur nella connotazione di pop e rock "Alternativo", ci troviamo di fronte a qualcosa che ha tutti i connotati della musica "vera", fatta per aprire nuovi orizzonti, senza allontanarsi dal gusto delle nuove generazioni per un certo tipo di sound.

In effetti la visione musicale offerta da quest'album, sembra più vicina (come forma evolutiva, intendo) allo sviluppo di quelli che furono i primi pionieri dell'elettronica, tipo Oxigene e Kraftwerk, con l'inserimento di linee melodiche, a tratti addirittura sinfoniche, che sembrano voler spostare di sana pianta l'egemonia di questo tipo di musica, dai DJ, ormai padroni incontrastati, ai musicisti, che vorrebbero riprendersela a buon diritto. L'arte musicale di questo lavoro sta nello spingere chi ascolta a un viaggio in emozioni nuove e inesplorate, o talvolta, invece, vecchie e ingiustamente dimenticate. Un viaggio, insomma nei "colori" degli anima. Un disco da ascoltare più che da ballare, anche se qualche volta ti spinge anche a movimenti ballerini! Ciò che mi ha colpito di più è stato l'uso corretto di strumenti anche acustici e l'accurata scelta e parsimonia di quelli elettronici, "costruendo" un sound che sposa la computer-musica con l'ala più innovativa delle sette note... Credo che seguirò le tendenze future di questo gruppo.

Link: "Deserti dell'Anima"

- versione CD

- versione Download

Dolce Caffé

Carico i commenti... con calma