Aleister Crowley è stato un celebre mago, scrittore, occultista, poeta, pittore e alpinista: siamo di fronte indubbiamente a una personalità forte ed eclettica. Il suo testo più conosciuto è il celebre Magick e la sua influenza è stata molto importante in diversi ambiti fra cui la musica. Il suo volto compariva sul celeberrimo Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band dei Beatles. La sua dimora di Boleskine House in Scozia fu acquistata dal chitarrista dei Led Zeppelin Jimmy Page. Tutto il filone dark esoterico rappresentato dai vari Current 93, Coil e Death In June è stato poi influenzato da Crowley (I Death In June lo citarono in The World That Summer con la celebre frase "Love is the law, love under will" contenuta nel brano "Rule Again"). Soprattutto i primi dischi dei Current 93 (il nome è mutuato proprio dalla Corrente 93 di Crowley, la definizione della religione di Thelema) di David Tibet come Lashtal, Nature Unveiled e Dogs Blood Rising erano dichiaratamente ispirati ai suoi cerimoniali di magia sessuale. E, sempre restando in ambito di musica oscura, anche Steve Sylvester con i suoi Death SS ha dedicato un disco del suo gruppo alla Legge di Thelema.

Ed è proprio Steve Sylvester ad introdurre la prima antologia italiana di racconti di Aleister Crowley intitolata I racconti della Bestia e pubblicata ora dalle Edizioni Arcoiris nella collana “La biblioteca di Lovecraft”. Il volume è a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti. Il riferimento a Lovecraft mi ha fatto venire in mente il parallelismo fatto dall’occultista Kenneth Grant fra le divinità “lovecraftiane”e la filosofia magica di Crowley. Un paragone che mi ha affascinato ma che mi ha sempre lasciato perplesso. Detto questo era ora che finalmente venissero resi disponibili i racconti di Crowley. In realtà proprio di recente sulla rivista Hypnos erano stati resi disponibili 2 storie che ritroviamo, in diversa traduzione, nel presente volume. Si tratta di racconti bizzarri imbevuti di occultismo e teorie esoteriche. Sembra quasi che siano stati scritti sotto l’effetto di ipnosi o di sostanza allucinogene. Eppure sono ancora oggi leggibili e sono più di una semplice curiosità per bibliofili.

Crowley inserisce elementi di esoterismo un po’ come faceva Gustav Meyrink ma senza però possederne lo stile letterario. Forse la critica che si può muovere a queste storie è che il contenuto (la magia) prende il sopravvento sulla forma. Tuttavia non si può negare un certo fascino “magico” e un’attitudine “weird”. Crowley stimava ed era in contatto con il grande scrittore tedesco Hanns Heinz Ewers da cui, in alcuni momenti, sembra aver ereditato una certa vena per il sesso perverso.

Sicuramente, fra i racconti presenti, mi ha colpito La violinista, pregno di una genuina atmosfera ipnotica in cui la musica evocata dalla protagonista mi ha ricordato quella di Erich Zann. Ma anche La faccia è, a suo modo, notevole: vi si narra di un dottore cinese che, per vendicarsi della madre che gli ha negato la mano della figlia, tramite l’ipnosi si fa impiccare dalle 2 donne inscenando il suicidio. Anche La volpe lascia il segno: si tratta di una storia dove troviamo delle scene di sadomasochismo che sarebbero piaciute ad Hanns Heinz Ewers. Ma anche il breve Illusion d’amoreux è notevole: l’ambientazione sulfurea e decadente in cui, in una stanza tutta nera, una donna giace sul divano e brama di fondersi con la statua di una divinità posta lì accanto, è degna di Edgar Allan Poe. Ma in tutti i racconti troviamo oscuri simbolismi e orrori senza nome.

Volume imperdibile per ogni amante dell’occulto, per i seguaci di Crowley ma anche per gli appassionati di letteratura “weird”. I racconti della Bestia è a cura di Jacopo Corazza e Gianluca Venditti. La traduzione è di Luca Baldoni. Disponibile sul sito di Arcoiris: https://www.edizioniarcoiris.it/41-la-biblioteca-di-lovecraft.

Aleister Crowley I racconti della bestia – pagine 142 – Euro 13 – Edizoni Arocoiris – 2019

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