In questi ultimi giorni quando ho sentito gente che discuteva intensamente circa l'inaspettato, sorprendente e convincente ultimo lavoro dello "stregone" Alice Cooper, essendo comunque consapevole che la sua carriera compositiva non sia stata sempre costante e proficua sotto ogni punto di vista, non ho esitato a scoprire e spegnere la venticinquesima candelina di una carriera che, al giorno d'oggi, potrebbe sembrarci ormai infinita. Sicuramente non è mai stato considerato uno dei maggiori esponenti dell'hard rock, anche se ci ha dimostrato egualmente di offrirne prove esaltanti, ma di certo non possiamo sorvolare sul fatto che sia stato dissacrante, irriverente e, senza ombra di dubbio, uno dei primi autori a rappresentare lo shock rock a livello internazionale.

Lo si può odiare, lo si può amare: certamente le insistenti e sporadiche critiche non hanno mai provocato, lungo il corso della sua attività, demoralizzazione e rinuncia davanti ad interviste e pubblico. Nel bene e nel male, ha proseguito sempre e brillantemente per la sua strada, dimostrando di essere stato prontamente costante e maturo di fronte a molteplici gravi problemi che lo hanno da sempre ostacolato (compresa la presa di distanza dal maledetto alcool che usufruì a larghe dosi a partire dagli anni '80). Fatto sta che Alice Cooper sia rinato con questo "Along Came a Spider", un concept album che giunge a tre anni di distanza dall'ultimo e perverso "Dirty Diamonds" e che tratta delle vicende dello spietato serial killer Spider. La storia di questo personaggio controverso ed omicida è alquanto intrigante e, come al solito, Alice Cooper, tramite i suoi accurati testi e, in chiave live, attraverso i suoi abituali gesti scaramantici ed inquietanti, è stato in grado ancora una volta di ridicolizzare e cadere, prettamente, nel banale sebbene certe tematiche debbano essere prese in esame con molta più serietà e nonostante rappresentino la cruda realtà del mondo in cui stiamo vivendo.

Inutile negare che Alice abbia voluto ricorrere a spunti del suo vasto e indiscusso repertorio produttivo,  invitando a suonare nella song più imponente dell'intera opera "Vengeance is Mine", il solito ed esperto Slash, al fine di compiere assoli straordinari che siano in grado di immortalare l'intero lavoro negli anni a seguire. La qualità del songwriting si assesta sostanzialmente su buoni livelli, raggiungendo l'apice qualitativo con le interessanti "Catch Me if You Can"e "(In Touch With) Your Feminine Side", essenziali nel refrain e nelle rispettive strofe. L'abilità di Alice per essere riuscito nuovamente a trovare opportuni ganci melodici e per essere stato altamente sensibile (strano no?) ad aver sperimentato nuove sonorità lo dobbiamo a song come la track di apertura "Prologue/I Know Where You Live", "Killed by Love" e "Salvation". Nonostante sia responsabile dal punto di vista sonoro di abbassare la qualità complessiva di questo, tutto sommato, soddisfacente lavoro, in "Wake The Dead" è presente un assolo di armonica di Ozzy Osbourne che ha avuto anche il merito di stendere l'intero testo insieme ad Alice e Denny Saber. Se avesse pubblicato un videoclip, non avrei rinunciato a descriverlo (prenderà di mira sicuramente "Vengeance is Mine") perché anche in quelle occasioni son consapevole del fatto che egli mostrerà tutto il suo indiscutibile ed elevato talento di attore/cantante con il solito ghigno di chi la sa lunga. Possiamo trarre un'altra curiosità dallo stesso artwork che, sorprendentemente, è stata realizzata, per rendergli omaggio, dal bassista Piggy D. di Rob Zombie.

Album che consiglierei obbligatoriamente a tutti i suoi maggiori fan, a coloro che hanno da sempre amato lo shock rock ben realizzato e che si appresta su livelli ottimali ed anche a tutti quelli che hanno da sempre apprezzato l'inconfondibile trademark di casa Fournier. 

Elenco e tracce

01   Prologue / I Know Where You Live (04:21)

02   Vengeance Is Mine (04:26)

03   Wake the Dead (03:53)

04   Catch Me If You Can (03:15)

05   (In Touch With) Your Feminine Side (03:16)

06   Wrapped in Silk (04:17)

07   Killed by Love (03:34)

08   I'm Hungry (03:58)

09   The One That Got Away (03:21)

10   Salvation (04:36)

11   I Am the Spider / Epilogue (05:21)

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