1) Alice Cooper : Billion dollar babies (1973).

Premessina

Il glam è stato il culmine modaiol-musicale del rock in maschera, in cui il contesto culturale decadente vede il trionfo di Dioniso su Apollo: l'estasi bacchico-dionisiaca del tribalismo rock accompagnato dalle solite epidemie di fanatismo giovanile che soffoca il tentativo di fare poesia, di un messaggio apollineo non legato alle mode e alle leggi di mercato. La maschera di Dioniso, è tutt'uno con Ade-Plutone, affermava Eraclito, ed è quindi un presagio di morte, in cui il cantante - profeta non è più il messaggero- bardo di una generazione di giovani, come furono Dylan, Hendrix, Morrison e Lennon ( questi ultimi due spesso legati nell'immaginario giovanile a dei profeti crocifissi, ancora Prometeo-Dioniso-Bacco-Attis-Cristo torturati e smembrati ); in misura minore si può citare Mick Jagger, e ancora da quantificare la meteora Syd Barrett, il cui culto strisciante è divenuto una sorta di religione elitaria, alimentata ad arte dagli stessi Pink Floyd -vedi Wish you were here, The Wall)Il glam re-inventerà in un clone-clown apocalittico queste figure di "profeti" generazionali, creando nel rock-cantautore un degenerato trickster elettronico, un jolly senza corte, estraniato e modaiolo, intellettuale e guitto, che canta grandi canzoni e canzonette, con messaggi spesso mistificatori.

 1) Alice Cooper : Billion dollar babies (1973).

Al secolo Vincent Furnier, merita il N.1, della classifica glam rock anni 70: il più guitto, il più grandguignolesco, un vero punk ante litteram: i primi Sex Pistols si ispirarono dichiaratamente a lui -fate caso a certe sguaiature nella voce di Johnny Rotten. Anzi la leggenda vuole che Rotten fu scoperto mentre canticchiava un pezzo di Alice.

Da Detroit con furore, Alice Cooper esordi`col suo gruppo a Los Angeles nel 1968-69 ispirandosi a Frank Zappa, che decise di produrli quando vide l'energia negativa della band-il pubblico dopo le prime stridenti note abbandonava le sale. Appassionato di musica rock, televisione e film dell'orrore, Furnier iniziò fin dai tempi di scuola a calcare il palcoscenico, con parodie dei Beatles e teatrali impiccagioni. Dopo due album particolarissimi di psichedelia e post-beat quando il nostro arriva a Billion dollar babies è già una star, forte delle vendite degli inni giovanili I'm eighteen e School's out. I suoi show con serpenti e adolescenziali teatrini dell'assurdo attirano le folle, fino al famoso lancio del pollo morto, suscitando le ire degli animalisti e non solo, tanto che la scena fu immortalata nella canzone degli Who "Put the money down" dove Daltrey canta con indignazione: "there are bands killing chiken!. Pure Salvador Dalì lo elegge proprio discepolo, dedicandogli un quadro oleografico. Prodotto da Bob Ezrin, (futuro co-producer di The wall) l'album si apre con l'epica Hello Hooray, inno autocelebrativo che fa da contraltare a Five Years di Ziggy Stardust: "...roll -out with with your American dream and its recruits...with your circus freaks and hula hoops...I've been waiting so long to sing my song...I was the only one."

Inizia così la violenta parata circense di figure tipo del campionario dell'americano medio, che Cooper zappianamente sberleffa: le ragazze rapinatrici di fregnoni in libera uscita in Raped and freezin, i presidenti demagoghi di Elected, i killer di bambine di Billion dollar babies, i dentisti impazziti di Unfinished sweet, i bravi ragazzi cattolici malmenati con No more mr. Nice guy, le nuove generazioni alla deriva di Generation Landslide, i vecchi tycoon attaccati alle cose di Sick things, il canto d'amore per Mary Ann che però è un uomo, il sigillo apocalittico di I love the dead, -io amo i morti- con tanto di quartetto d'archi in chiusura... il sogno americano è finito e spira ormai morte e decomposizione.

Heavy metal, cabaret, inni adolescenziali alla Chuck Berry, qui c'è tutto è di più. Dopo di lui verranno Kiss, New York Dolls, fino ai Motley Crue, Marylin Manson e compagnia bella.

Grandiosa pure la band, che tenterà col nome di Billion dollar babies una carriera a sé con un unico album Battle axe del 1973. Lo stesso farà la band di Bowie, gli Spiders from Mars.

Alice è stato sempre molto chiaro in proposito della sua musica: "il rock ha bisogno di robaccia", ha detto in un'intervista a MTV, "quando si fa troppo raffinato allora c'e' bisogno di gente come me che faccia della musica di merda e degli spettacoli di pessimo gusto". Questa dichiarazione la dice lunga sugli intenti e sull'ironia disincantata del principe dell'Horror Rock.

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