Buio pesto, oscurità dominante. L'esordio dei belgi Amenra è un qualcosa di perverso, invasato, monocorde.

Sludge-Doom-Post Hardcore assemblati con cinica e spietata malvagità. Un viaggio durissimo, difficoltoso quello che si intraprende nell'ascolto dell'album nella sua completezza.

Brani lunghi, asfissianti; la voce tracima di vetriolo e calce viva. Caustica l'intera strumentazione quando la band si lancia in furibondi e pressanti assalti. Note cadenzate da incubo notturno; qualche raro spiraglio di tremolante luce. Pochi secondi di respiro...ma l'affanno ritorna ben presto dominante.

In alcuni momenti il canto così sofferto e trafitto mi ricorda quello di Jacob Bannon dei Converge.

Crudi, cruenti, nerissimi; come l'immagine scelta per la copertina.

Fango pastoso e ribollente tracima dagli amplificatori che devono reggere note voluminose, ribassate, moleste.

Scoperti da pochi giorni. Mi hanno sedotto ma non abbandonato...FROM BIRTH TO GRAVE...

Ad Maiora.

Carico i commenti... con calma