Chiunque ascolti questo disco, sappia che questo non è un disco normale. Questa è un opera d'arte. Gli Anathema creano con questo lavoro il completamento ideale a SERENADES e THE SILENT ENIGMA.
ETERNITY infatti è la perfetta conclusione di quello che è il primo periodo della loro carriera.
Ma già adesso la musica è decisamente cambiata, i brani sono più melodici seppur angoscianti e oscuri come sempre, e inoltre Vincent Cavanagh qui adotta il cantato pulito.
Ad aprire il disco dopo l'intro strumentale è ANGELICA uno dei capolavori assoluti del gruppo Inglese, la potremmo definire quasi una ballad dalla melodia cupa e di una tristezza sfiancante in grado di suscitare grande emozione.
I toni si fanno più sostenuti con THE BELOVED e la prima parte della title track ETERNITY PT.1 brano drammatico nel suo incedere e ancora una volta emotivamente intensissimo.
Seguono la spettrale ETERNITY PT.2 e HOPE.
La settima traccia, SUICIDE VEIL è probabilmente il brano più angosciante mai composto dal gruppo.
Il brano avanza cupissimo e sfocia in una parte centrale in cui Vincent canta con una rabbia disperata che strappa il cuore. E alla fine solo il debole rumore della pioggia accompagnato dalle note di una acustica.
Dopo RADIANCE e la disperata FAR AWAY (da segnalare il testo di questo brano) ecco ETERNITY PT.3 probabilmente il brano migliore del disco in cui ancora una volta gli Anathema mostrano una invidiabile abilità nel conferire a tutte le canzoni una carica emotiva devastante in tutta la sua disperazione e oscurità.
Infine CRIES ON THE WIND e ASCENSION chiudono quello che è l'ennesimo capolavoro di una band straordinaria che ad ogni disco è stata in grado di comporre brani unici e indimenticabili.
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