Dopo le prime recensioni in ambito Brutal/Death vorreì elogiare quella che per me è una delle miglior band che la scena rock/metal abbia saputo dare negli ultimi 15 anni, sto parlando degli Anathema, band che nei primi anni 90 ha esordito nell'underground inglese diventando una delle più importanti band Doom/Death sulla scena insieme a gruppi quali My Dying Bride , Paradise Lost e i norvegesi Katatonia.

Gli Anathema dopo la pubblicazione dei primi album hanno evoluto il loro sound giungendo a vari picchi compositivi, naturalmente ritengo "The Silent Enigma" il loro capolavoro, ora il gruppo propone una sorta di rock psicadelico (che fa molto verso ai Pink Floyd) con forti tinte dark. Quello che mi appresto a recensire è uno dei primi lavori della band, quindi non aspettatevi gli stupendi arpeggi di "The Silent Enigma" o "Eternity", in quest'album il gruppo propone un sofferente Doom imbastardito da influenze Death, ci troviamo ancora distanti dal suono dei successivi capolavori ma questo ep è un passo importantissimo per la band che inizia a aggiungere tinte più progressive e dark al loro sound creando qualcosa di malinconico e violento allo stesso tempo.

E' quasi inutile soffermarsi sulla tecnica dei musicisti, straordinaria davvero, pur non trovandoci in un genere troppo complicato tecnicamente i chitarristi riescono anche a suonare passaggi più complicati e si esibiscono in arpeggi acustici creando un vero e proprio marchio di fabbrica della band. Anche il bassista è complice di un lavoro davvero notevole anche se nei successivi album avrà ancora modo di migliorarsi, l'ottimo lavoro dei chitarristi e del bassista viene condito da un drumming eccellente, il batterista infatti riesce benissimo ad adattarsi con la musica del gruppo, alternando veri e propri attacchi di doppia cassa nelle parti più feroci con un drumming più elaborato nelle parti più lente e sofferenti.
Il Cantato è sublime davvero, una voce sofferente che recita vere e proprie poesie e che in "Memento Mori" diventa un growl profondo e disperato . La Produzione è davvero buona e riesce a esaltare tutti gli strumenti, i testi sono davvero stupendi, dei canti disperati, canti di un cigno morente che vuole abbandonare per sempre questa esistenza cancerogena a causa della disperazione e della sofferenza che viene rappresentata perfettamente dalla musica del gruppo.

L'Ep si apre con "Kingdom", canzone stupenda tra i vari arpeggi acustici che ha un crescendo di emozioni sempre più forti fino ad arrivare al culmine della sofferenza e della disperazione, insomma come avrete potuto capire il pezzo migliore dell'ep insieme alla finale "Memento Mori", canzone lentissima e angosciante che più ci riporta alle prime produzioni della band.
Insomma come avrete potuto capire questo ep è stupendo e come ogni produzione degli Anathema è un opera d'arte, da custodire scupolosamente.

Quando la musica ti prende e ti coinvolge fino a portarti in un altra "dimensione"...

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