"Tutti pecchiamo di hubris tutti i giorni [...] E' il senso umano di superiorità nei confronti di tutto e tutti che ci porta diritti verso un futuro caotico", questo dice Andreas Rudolf Kisser in una intervista su un numero di Metal Hammer della scorsa estate, non per parlare di Sepultura ma del suo nuovo doppio disco solista realizzato grazie al contributo di tanti amici tra percussionisti, batteristi, bassisti e cantanti (solo in alcune infatti canta direttamente Andreas), tra gli altri il nuovo batterista dei Sepultura, Jean Dolabella (ex-Udora) che è dietro le pelli per tutto il primo disco.

La solita compilation di piattezza e la mancanza di idee che lo zione Andreas ci propina da "Against" ? Questa volta no, se si prende quest'opera con lo spirito giusto. E' giusto proprio parlare più di "spirito" che di "corpo".

"Hubris I & II" non è sicuramente un prodotto di "corpo", un prodotto compatto, duro, il metal non c'entra nulla stavolta, al contrario, è un prodotto dispersivo, un "caos calmo", 21 tracce di pura esaltazione dell'orgoglio Brasiliano.

Dopotutto il Metal (e l'Hardcore) sono entrati nelle teste dei vari giovani Sepultura, Sarcofago, Korzus, Claustrofobia, Ratos de Porao, Overdose, Dorsal Atlantica ecc ecc.. nell'età adolescenziale, prima, in Brasile, si cresce con la musica nazionale : ritmi tribali, escursioni etniche, chitarre classiche, percussioni, al massimo della "cattiveria" il rock.

Questo è lo Spirito giusto per catturare quanto di buono c'è in questi due dischi, musica rilassante, musica che sembra dire "leghiamo i capelli una volta tanto e stendiamoci sul materassino d'acqua a bere una granita ghiacciata al posto della solita birra (sempre ghiacciata)".

Mostrando questa "attitude" si capirà che, forse, il problema che stanno vivendo i Sepultura da "Against", oltre alla evidente, enorme ed incolmabile assenza di Max Cavalera, non è poi tutta colpa di Andreas, che l'inventiva sembra ancora averla con questo "Hubris", certo non è metal, ma comunque le idee ci sono e prese, ripeto, col verso giusto possono pure essere accattivanti.

Inutile parlare delle tracce, i due dischi suonano ciascuno come una cosa sola (e per questo van ascoltati dall'inizio alla fine), la parte I presenta le rare parti vocali (con, tra le altre, un pezzo "di protesta" come "Eu humano" che ha davvero un bel groove) e un piglio più rock-tribale, la parte II che invece è il tipico disco della "calma dopo la tempesta", solo strumentali (tranne l'ultima), molto apprezzabili, per certi versi questo lavoro potrebbe essere accostato ai dischi solisti di Marc Rizzo, chitarrista prodigio prima degli Ill Nino e poi nei Soulfly e Cavalera Conspiracy.

Doverosa un'ultima considerazione: dobbiamo davvero rassegnarci a vedere ancora Max e Andreas cosi distanti e in preda ad una incomunicazione totale? Perchè se, per caso, questa nuova vena spirituale di Kisser si fondesse con le ultime dimostrazioni di violenza e terrore che invadono i dischi dei Soulfly (e il debut dei Cavalera Conspiracy) se ne vedrebbero delle belle, insomma il nuovo "Chaos A.d." è li ad un passo e i due ancora non si decidono (o meglio il leader dei Soulfly ha aperto a Kisser più volte,è lui che è come parlare con un Muro!!!).

Detto questo, è un disco che consiglio per i momenti di relax a chi è più abituato a masticare generi estremi, ma in generale potrebbe risultarvi piacevole a tutti; una stella in più (rispetto al valore reale) per la Sorpresa dopo anni di delusioni da parte di un artista che tanto ha dato al mondo del metal in passato e che speriamo abbia in serbo qualche sorpresa, una sorta di riscatto per il futuro.

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