Parliamo di una compilation che rappresenta il trampolino di lancio della New Wave of British Heavy Metal e che, per questo motivo, è diventata, soprattutto per la sua rarità, un vero e proprio oggetto di culto per gli appassionati di hard rock e testimonianza storica di un'epoca e di un movimento.
"Metal for Muthas" nasce dall'idea di un dj londinese di nome Neil Kay, che spinto dalla sua passione per l'hard rock e forse, come molti iniziatori della New Wave, da una certa insofferenza per la cultura e la musica punk allora dominante, raccolse i lavori di alcune band della neonata scena metal londinese, era il 1980. Col senno di poi, capiamo che il suo maggior merito (e colpo commerciale se vogliamo) è stato la scoperta di un gruppetto chiamato Iron Maiden, ma sebbene gli altri nomi presenti in questa compilation oggi appaiano quasi sconosciuti con poche eccezioni, senza il contributo di quelle band la NWOBHM sarebbe risultata un aborto musicale.
Le band presenti:
la E.F. Band, che prende il suo nome da Par Ericsson e Bengt Fischer, con "Fighting For Rock'n'roll", genuina canzone hard rock alla Maiden prima maniera, non ancora emancipata da frenesie punk;
gli Sledgehammer con un brano omonimo che ricorda "Children Of The Grave" in sonorità e ritmo;
Toad And The Wet Sprocket, band oggi sconosciuta, che presenta un classico blues in LA, il quale secondo me non sfigura affatto in questa raccolta per un valore simbolico, trattandosi infatti di una compilation che si pone l'obiettivo di opporsi al movimento punk, anche un punto di vista "revisionista" svolge la sua parte;
i Praying Mantis, che svezzarono l'ossatura della prima line-up storica dei Maiden (Burr, Stratton e Di Anno), suonano una maideniana "Captured City";
Ethel The Frog, band che nell'underground londinese di allora era parecchio famosa, si presenta con "Fight Back", brano potente e veloce, che si può dire già compiutamente heavy metal;
AngelWitch, una band rivelazione in seguito a questa compilation in cui suona il brano "Baphomet", che appare da subito molto aggressivo e heavy dalle ritmiche alle melodie al testo;
i Samson sono invece forse gli unici (oltre agli Iron) a non avere bisogno di presentazioni, il gruppo del compianto Paul Samson si presenta con una semi-ballad bellissima e melodica, "Tomorrow or Yesterday", il brano migliore dell'intera raccolta;
infine i Nutz, altra band di cui si hanno minime notizie, è presente con "Bootliggers", brano tipicamente hard rock.
La Storia e forse anche un certa selezione naturale ci insegnano che da questo crogiuolo nacque la band che oggi è il complesso hard rock più famoso e apprezzato di tutti i tempi, inoltre ampliando il bacino d'utenza al rock tradizionale, è uno di quelli che tallonano i Rolling Stones più da vicino.
Tuttavia soprattutto questi altri gruppi, i cui nomi oggi magari ci fanno sorridere, e la geniale intuizione al passo coi tempi di Neil Kay, hanno per così dire sconfitto la grande ondata punk di fine '70 e ci hanno regalato la riscossa di uno dei generi musicali più grandiosi ed emozionanti di sempre, che ha conosciuto la sua epoca d'oro durante gli anni '80, ma che ancora oggi costituisce lo zoccolo duro di ogni strampalato nuovo tipo di rock pesante.
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