Alle volte la gente dovrebbe fermarsi a pensare, pensare se magari è corretto che un musicista, o una band come in questo caso, prenda letteralmente per i fondelli l’ascoltatore che dopo aver speso la bellezza di 15 euro spera almeno di aver tra le mani un prodotto musicale degno di portare il nome di album.
Ecco, qualche volta bisognerebbe proprio pensare, cosa che gli Ansur non hanno fatto, ne con questo demo “Carved In Flesh”, ne con il successivo full-lenght "Axiom".
Prima di descrivere il poco, in quantità, che questo “Carved In Flesh” ci offre, credo sia giusto presentare ai lettori la band, composta da: Torstein J. Nipe alle chitarre ed ai vari effetti, Stian Svenne alle chitarre ed alle backing vocals, Espen A.R. Aulie al basso e voce principale ed ultimo ma non ultimo Glenn Ferguson alla batteria e percussioni: i nostri si dimostrano da subito fautori di un genere musicale che si pone a metà strada tra due generi apparentemente agli antipodi: progressive e black metal, donandoci nelle quattro tracks presenti in questo “Carved In Flesh” momenti di grande musica, alternando sfuriate dalla cieca violenza che a tratti sfociano quasi nella cacofonia, ad altre molto più elaborate, dove le tastiere e le chitarre riescono a creare parti atmosferiche di grande effetto; altrettanto di prim’ordine si presenta la sezione ritmica, corposa che si dimostra sempre efficiente sia quando si tratta di tessere delle ritmiche eleganti e ricche di cambi di tempo, sia quando bisogna sottolineare la vena black della band, donando la giusta cattiveria ed aggressività.
I quattro episodi, che rispondo ai nomi di “Murder”, “Carved In Flesh”, “Fra Nattens Skugge” e “Through Snowlands”, si dimostrano, oltretutto, tutti estremamente dinamici e assolutamente variegati, peccato che (ed è per questo che ho aperto la recensione con il pensiero di fermarsi a pensare) presentino tutte una registrazione penosa, suoni zanzaroni, rumori di sottofondo, voce poco chiara, suoni di batteria che alle volte vanno e vengono, suoni del basso che sembrano assenti per vari minuti ed è un vero peccato perché alla lunga una registrazione (roba da bootleg di serie b degli anni 40) di tale basso livello rischia di rendere vano il lavoro di una band che ha basi tecnico/compositive già decisamente avanzate.
Anche a livello di liriche la band si dimostra abbastanza matura, senza mai cadere in eccessi inutilmente violenti o a sfondo religioso/propagandistico, preferendo invece temi quali le varie teorie della creazione e più in generale della narrativa scientifica.
Sperando dunque che questo “Carved In Flesh”, così come l’lp “Axiom”, siano solo eccezioni, per ora teniamoci stretti con i voti, un promozione a livelli più elevati la tengo per quando questi giovani norvegesi ci doneranno un prodotto con una registrazione degna della qualità dei prodotti che ci offrono.
(P.s. il voto calcolatelo come un 3,5)
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