Primo vero live di Antonello Venditti, "Circo Massimo" rappresenta lo spartiacque della carriera del cantautore romano, l'ultimo disco di valore oppure il primo passo verso la discesa che avverrà con "Cuore" l'anno successivo. Per festeggiare il secondo scudetto della storia della Roma, ottenuto pareggiando 1-1 in casa del Genoa l'8 maggio 1983, Antonello si arma di band storica più il gruppo di Stradaperta, per un concerto da cui saranno tratte 10 canzoni, una festa giallorossa tenuta appunto al Circo Massimo il 15 maggio 1983, una settimana dopo la conquista del tricolore. Dopo aver presentato la band, ovvero Derek Wilson alla batteria, le chitarre di Renato Bartolini, Rodolfo Lamorgese, Mario Schilirò e Claudio Prosperini (che stava dimenticando di citare...), il basso di Marco Vannozzi, il sax di Marco Valentini e le tastiere di Maurizio Boriolo e del mitico Sandro Centofanti, Antonello esclama "Comincia la festa!" e parte la batteria inconfondibile di "Eleonora", canzone di impegno sui coca party nelle stanze con politici e gente "perbene e di cultura, che della vita non ha mai paura", tratta da "Sotto la pioggia", il disco dell'anno precedente. Dalla droga alla maternità per "Sara" del 1978, ma scritta nel 1977, e poi Roma e la Roma, la dedicataria del concerto, la squadra giallorossa di cui Antonello è da sempre tifoso sfegatato: "Roma Capoccia", scritta nel 1963 immaginando Roma senza averla mai vista, e poi "Roma Roma", che altro non è che "Roma (non si discute, si ama)", già incisa nel 1975 come 45 giri che aveva dall'altro lato "Derby". Dopo l'impegno è la vota di "Buona domenica", canzone disimpegnata di tre anni prima, forse il primo vero brano disimpegnato del Nostro, la romantica "Dimmelo tu cos'è", sempre per esaltare il disco del 1982, e poi di nuovo l'impegno e un'altra storia di droga, con la più famosa, rispetto ad "Eleonora", "Lilly". A questo punto arriva una delle più belle e commoventi e riuscite dichiarazioni d'amore alla propria città e alla propria cultura: "Grazie Roma", un super-inedito che accompagnerà da lì in avanti le sorti della Lupa calcistica, ma anche una canzone sentimentale in senso stretto. Bellissimi i versi "Dimmi cos'è, cos'è (che sembra la risposta a "Dimmelo tu cos'è"...) che ci fa essere amici anche se non ci conosciamo, dimmi cos'è, cos'è che ci fa sentire uniti anche se siamo lontani". Finale in romanesco, proprio come nei primi dischi, per una delle più belle canzoni di Antonello Venditti. Ancora Roma, nella canzone "Bomba o non bomba" dove alla fine si arriva a Roma, in questo caso precisamente al Circo Massimo, titolo dell'altro inedito, che sembra quasi improvvisato su accordi allegri e poche parole, tra cui "Luna sola su nel cielo guarda siamo centomila, stretti stretti stiamo bene, questa notte per cantare". Un brano che avrebbe ispirato anche "L'amore insegna agli uomini" nove anni dopo, nel suo modo di descrivere la serata stessa.

La Roma avrebbe vinto il suo terzo scudetto 18 anni dopo, ma l'Antonello Venditti del 2001 sarebbe risultato drasticamente diverso rispetto a questo, impegnato, valido e non smaccatamente commerciale come nei quasi due decenni successivi. "Circo Massimo" è l'ultimo appuntamento con il Venditti vecchia maniera, prima di mostrare il "Cuore" che avrebbe diviso pubblico e critica. Voto 3,5.


Elenco tracce testi e samples

01   Eleonora (05:14)

02   Sara (04:19)

Sara, svegliati � primavera.
Sara, sono le sette e tu devi andare a scuola,
Sara, prendi tutti i libri e accendi il motorino
e poi attenta, ricordati che aspetti un bambino.
Sara, se avessi i soldi ti porterei ogni giorno al mare,
Sara, se avessi tempo ti porterei ogni giorno a far l'amore,
ma Sara, mi devo laureare, e forse un giorno ti sposer�,
magari in chiesa, dove tua madre sta aspettando per poter piangere un po'
Sara, tu va dritta non ti devi vergognare,
le tue amiche dai retta a me lasciale tutte parlare,
Sara, � stato solo amore, se nel banco no c'entri pi�,
tu sei bella, anche sei vestiti non ti stanno pi�.
Sara, mentre dormivi l'ho sentito respirare,
Sara, mentre dormivi ti batteva forte il cuore,
Sara, tu non sei pi� sola, il tuo amore gli baster�,
il tuo bambino, se ci credi nascer�
Sara, Sara, Sara ....

03   Roma Capoccia (05:39)

Quanto sei bella Roma quand'e' sera
quando la luna se specchia
dentro ar fontanone
e le coppiette se ne vanno via,
quanto sei bella Roma quando piove.

Quanto sei grande Roma quand'e' er tramonto
quando l'arancia rosseggia
ancora sui sette colli
e le finestre so' tanti occhi,
che te sembrano d�: quanto sei bella.

Oggi me sembra che
er tempo se sia fermato qui,
vedo la maest� der Colosseo
vedo la santit� der cupolone,
e so' piu' vivo e so' pi� bbono
no nun te lasso mai
Roma capoccia der mondo infame,
na carrozzella va co du stranieri
un robivecchi te chiede un po'de stracci
li passeracci so'usignoli;
io ce so'nato Roma,
io t'ho scoperta stamattina.

04   Roma Roma (02:14)

05   Buona domenica (06:58)

Buona domenica, passata in casa ad aspettare,
tanto il telefono non squilla più
e il tuo ragazzo ha preso il volo.
Buona domenica, tanto tua madre non capisce,
continua a dirti Ma non esci mai?
Perché non provi a divertirti
Buona domenica, quando misuri la tua stanza,
finestra, letto e la tua radio che
continua a dirti che è domenica.
Ciao, ciao domenica, passata a piangere sui libri,
tanto lo sai che non ti interroga
e poi è domani, che ti frega.
Ciao, ciao buona domenica, davanti alla televisione,
con quegli idioti che ti guardano
e che continuano a giocare.
Ciao, ciao domenica, e tua sorella parla parla,
con quello sguardo da imbecille, poi
apre la porta la domenica.
Ciao, ciao domenica, passata a scrivere da sola,
venti minuti su una pagina
e proprio non ti puoi soffrire.
Ciao, ciao domenica, passata ad ascoltare dischi,
meno ti cerca e più ci stai a pensare
e questo tu lo chiami amore.
Ciao, ciao domenica, madonna non finisce mai,
sono le sei, c'è ancora il sole fuori,
nessuno a cui telefonare.
Ciao, ciao domenica, il tuo ragazzo non ti chiama,
tristezza nera nello stomaco,
e in testa voglia di morire.
Ma non morire di domenica, in questo giorno da buttare,
tutto va bene, guarda pure il sole,
aspetta ancora una domenica.

06   Dimmelo tu cos'è (05:03)

07   Lilli (06:39)

08   Grazie Roma (04:16)

09   Bomba o non bomba (06:28)

Partirono in due ed erano abbastanza
un pianoforte e una chitarra e molta fantasia
e fu a Bologna che scoppi� la prima bomba
tra una festa e una piadina di periferia
e bomba o non bomba noi arriveremo a Roma
malgrado voi.
A Sasso Marconi incontrammo una ragazza
che viveva sdraiata sull'orlo d'una piazza
noi gli dicemmo vieni dolce sar� la strada
lei sfogli� il fiore e poi ci disse no
ma bomba o non bomba noi arriveremo a Roma
malgrado voi.
A Roncobilaccio ci venne incontro un vecchio
lo sguardo profondo e un fazzoletto al collo
ci disse ragazzi in campana qui non vi lasceranno andare
hanno chiamato la polizia a cavallo
ma bomba o non bomba noi arriveremo a Roma
malgrado voi.
A Firenze dormimmo da un intellettuale
la faccia giusta e tutto quanto il resto
ci disse no compagni amici io disapprovo il passo
manca l'analisi e poi non c'ho l'elmetto
ma bomba o non bomba noi arriveremo a Roma
malgrado te.
A Orvieto poi ci fu l'apoteosi
il sindaco la banda e le bandiere in mano
ci dissero l'autostrada � bloccata e non vi lasceranno passare
ma sia ben chiaro che noi noi siamo tutti con voi
e bomba o non bomba voi arriverete a Roma
malgrado noi.
Parlamentammo a lungo e poi ci fu un discorso
il capitano disse va bene cos� sia
e la fanfara poi inton� le prime note
e ci trovammo proprio in faccia a Porta Pia
e bomba o non bomba noi arriveremo a Roma
malgrado voi.
La gente ci amava e questo � l'importante
regalammo cioccolata e sigarette vere
bevemmo poi del vino rosso dalle mani unite
e finalmente ci fecero suonare
e bomba su bomba noi siamo arrivati a Roma
insieme a voi.

10   Circo Massimo (03:48)

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