Vi racconto una piccola grande storia.

Durante una scampagnata in un bosco pieno di cespugli può capitare di scorgere da lontano qualcosa di strano, debole, ma luccicante e vitale...qualcosa che non può che richiamare la nostra attenzione. E allora, presi dalla curiosità, io e una mia amica iniziamo a dirigerci proprio lì, dove abbiamo visto tutto. Davanti a quell'alone di mistero, più chiaro che scuro, si presenta ai nostri occhi qualcuno. Un cherubino? Un semplice umano? Forse non lo sappiamo, ma ha una voce che proviene proprio da lassù.

Sono questi i momenti in cui parte il proprio esame di coscienza. Chi siamo noi, e dove andiamo noi, cantava l'Avvocato di Asti anni fa. Sì, chi siamo noi, stupiti davanti a queste lacrime dorate che cadono da quel robusto angelo chiamato Antony Hegarty? Ad osservarlo bene, la sua è la luce piangente. Ma la sua è anche la nostra.

Il suo lamento è anche il nostro lamento. La parte più sensibile di noi. E del resto, chi non ce l'ha un cuore?

L'angelo Antony si manifesta dinanzi a noi come una scintilla divenuta improvvisamente fuoco benigno ("Daylight And The Sun"). La donna che mi sta affianco non crede a quel che vede, ha gli occhi rivolti verso il basso, il terreno ("Her Eyes Are Underneath The Ground"), mi guarda quasi ipnotizzata, impassibile dinanzi a tutto. I suoi occhi sembrano strani, quasi rossi, ma ancora pregni di quella gioia che aveva dalla prima volta che l'ho conosciuta ("Epilepsy Is Dancing"). Io (nelle sue stesse condizioni) non posso fare altro che stringerle le mani e baciarla ("Kiss My Name"), con davanti lui che ci guarda con un sorriso non da poco.

Quell'uomo è difficile da descrivere in poche parole: un personaggio quasi cantautoriale, con qualche leggera influenza elettrica ("Aeon"), che, mentre diffonde il suo canto, si affida poco a strumenti come la batteria...

Poi, all'improvviso, la sparizione. Quell'angelo non è più vicino a noi. Rimangono solo polvere ed acqua ("Dust And Water"). La colomba è volata via ("One Dove"). Ma non è escluso il ritorno.

E io, personalmente, so che se mai dovessi riincontrare nella mia vita Antony Hegarty, non so perché ma, dopo esserci scambiati quattro chiacchiere, lo abbraccerei amichevolmente, affettuosamente. Perchè Antony, oltre ad essere uno dei personaggi più interessanti degli ultimi anni, è un po' come un fratello, un amico.

 

Dopo l'accaduto, noi ci guardiamo attorno, e ci accorgiamo che quella luce piange in ognuno di noi, non solo in lui. Ma quella luce non ha perso le speranze. Pur non sapendo cosa ci riserverà il futuro.

Eppure il mattino arriverà, in questo luogo scuro popolato da corruzioni.

E, allo stesso tempo, arriverà un altro mondo ("Another World") prima o poi...

Io e la mia amica lo sappiamo...

 

"When I'm floating in the water

And your eyes are lilies all around

When I'm lying sweetly in my bed

The sun plays crystal with my eyes."

 

Ladies and gentlemen, "The Crying Light"

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