Un album che prende come base la formula di shoegaze e dream-pop, ma badate, non vi aspettate i soliti classici muri di rumore, perché non ve n'è un granché, le chitarre infatti si fanno più limpide e più pop, rispetto agli esordi. Lo shoegaze è si riscontrabile, ma è molto vellutato, lieve, dolce, melodico. Per capisci, "Hush" è un album ricco di melodie pop, costellato da riverberi e dilatazioni psichedeliche e, chiaramente, dalla bellissima e soave voce della cantante Yuki Chikudate.
Dolce pop e malinconia danno il via con "Layers", subito si notano suoni da perfetta giornata "primaverile", ma è con "Familiar Light" che l'album spicca il volo, fascino immenso con finale shoegaze; a dir poco bellissima "Gliss" con un intro fatto di sinth ed echi che ricordano molto i Mercury Rev; c'è anche lo spazio per 44 secondi di electro-ambient con "Risky and Pretty"; con "In The Sky" notiamo i sinth anni 80, brano inizialmente tranquillo che si invaghisce poi di un avanzare strumentale sempre più veloce. "Glacially" e "I Can't See" sono, la prima molto pop; la seconda più pensante e sognante con l'immergersi delle due voci in una sezione tranquilla ed eterea, con infine un muro verticale di chitarre. Si arriva poi al pezzo centrale, "Me & Mary", struttura molto rock con tocchi vagamente noise. La carrellata finisce con la "silenziosa" pop song "Blind Little Rain".
"Hush" è un disco fiabesco, con il quale gli Asobi Seksu svoltano verso altre vie, scegliendo quelle più pop; le uniche che, immerse nel dream, ci donano momenti di estasiante e trasognata felicità.
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