Parlando di band newyorkesi con una cantante giapponese si pensa subito ai Blonde Redhead, ma esistono anche altre realtà, come gli Asobi Seksu, band facente parte per diversi anni del quasi mai citato sottobosco. Con l'album "Citrus" inizino a farsi conoscere, ma con "Hush" arriviamo al fatidico salto di qualità e di fama.

Un album che prende come base la formula di shoegaze e dream-pop, ma badate, non vi aspettate i soliti classici muri di rumore, perché non ve n'è un granché, le chitarre infatti si fanno più limpide e più pop, rispetto agli esordi. Lo shoegaze è si riscontrabile, ma è molto vellutato, lieve, dolce, melodico. Per capisci, "Hush" è un album ricco di melodie pop, costellato da riverberi e dilatazioni psichedeliche e, chiaramente, dalla bellissima e soave voce della cantante Yuki Chikudate.

Dolce pop e malinconia danno il via con "Layers", subito si notano suoni da perfetta giornata "primaverile", ma è con "Familiar Light" che l'album spicca il volo, fascino immenso con finale shoegaze; a dir poco bellissima "Gliss" con un intro fatto di sinth ed echi che ricordano molto i Mercury Rev; c'è anche lo spazio per 44 secondi di electro-ambient con "Risky and Pretty"; con "In The Sky" notiamo i sinth anni 80, brano inizialmente tranquillo che si invaghisce poi di un avanzare strumentale sempre più veloce. "Glacially" e "I Can't See" sono, la prima molto pop; la seconda più pensante e sognante con l'immergersi delle due voci  in una sezione tranquilla ed eterea, con infine un muro verticale di chitarre. Si arriva poi al pezzo centrale, "Me & Mary", struttura molto rock con tocchi vagamente noise. La carrellata finisce con la "silenziosa" pop song "Blind Little Rain".

"Hush" è un disco fiabesco, con il quale gli Asobi Seksu svoltano verso altre vie, scegliendo quelle più pop; le uniche che, immerse nel dream, ci donano momenti di estasiante e trasognata felicità.

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