"Squadra vincente non si cambia!".

Ritengo sia questa la frase pronunciata dal nostro Steve entrando negli studi di registrazione di Richmond, Virginia, accompagnato dagli ormai collaudati e solidissimi giovani compagni di avventura. Siamo al terzo capitolo discografico del Signor Wynn insieme ai Miracle 3, ovvero Jason Victor, Linda Pitmon e Dave DeCastro. E' la primavera del 2010 ed è l'ennesimo importante capitolo discografico di colui che nei primi anni ottanta mise in piedi quella autentica macchina da guerra che prese il nome di The Dream Syndicate.

Perchè l'ho già detto centinaia di volte: io di Steve non scarto davvero nulla, tantomeno un disco che si apre con l'elettricità ad altissimo livello di "Resolution". Circa sei minuti che molto ben rappresentano l'indomito spirito dell'ex giovane e capellone ragazzo di Los Angeles, giunto alla soglia dei cinquanta di anni. Una solidissima e lineare batteria, una prima chitarra, Steve, che disegna un riff di disarmante semplicità; una seconda sei corde, quella di Jason, che subito inasprisce il suono con note acidissime e tonnellate di distorsione. Ed infine la voce, quella voce così familiare con quel timbro "normale" da compassato Rocker...Poche storie, poche altre parole: questo e lo Steve che da sempre prediligo, con la canzone che aumenta sempre più di intensità. Ovvi i rimandi a quel suo e nostro Sindacato prediletto. Da applausi a scena aperta.

Non mancano le atmosfere notturne, le ballate, le sferzate Psichedeliche, l'aggressività controllata: tutto già ampiamente sentito in altre occasioni.

Ma di Steve ci si può sempre fidare...

Ho concluso.

Ad Maiora.

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