- I Live di Telespalla N°8 -
Prima puntata effettiva del 2009, in questo caso protagonista della serata è il gruppo dei "Bachi da Pietra", una delle realtà musicali più interessanti nel nostro paese. Il duo composto dal batterista Giovanni Succi (ex Madrigali Madri) e dal chitarrista Bruno Dorella (ex Wolfgango) è in tour dopo l'uscita del loro terzo disco intitolato "Tarlo Terzo" e lo saranno per le prossime settimane (sul sito ufficiale sarà possibile vedere le prossime date).
L'occasione per vederli Live è una delle prime date del nuovo anno, al "Morya" di Cellatica, cittadina nella periferia nord-ovest di Brescia. Parto subito da una piccola confessione: prima del concerto conoscevo poco o niente dei "Bachi da Pietra", quindi la curiosità era molto forte ed era dettata anche dalle recensioni qui presenti su DeBaser.
Passiamo al concerto e partiamo dalla location: posto piccolino ma fortuna vuole che ci sono dei divanetti nei pressi del palco e quindi il sottoscritto si abbandona a madama Pigrizia, restando naturalmente con una visuale ottimale; doppio è il vantaggio: vedo comodo il concerto e non ho problemi di visuale! (manco fossi a casa mia). Sul palco una batteria ridotta all'osso (piatto, timpano, rullante) e, in fondo al palco, basso acustico, due chitarre elettriche e una acustica. Dettaglio che incuriosisce. Si parte alle 23:15 circa, l'ingresso sul palco è particolare: Dorella guarda il pubblico e non sembra contento (saranno state a far tanto 70 persone) e invita ad avvicinarsi. Nulla da fare. Tanto vale partire. Principalmente in scaletta i pezzi del disco nuovo che dominano la prima parte di concerto. Piano piano il mio udito si apre al sound del gruppo con forte interesse, ascoltandoli sembrano che batteria e chitarra si muovano su binari paralleli eppure non lo sono, arrivando ad unirsi sempre nel momento migliore. Strade diverse, obiettivo medesimo: elemento forte e gradevole. Il modo di suonare non è "canonico", gli strumenti sono pizzicati, manipolati ed arricchiti di un qualcosa che non sembra visibile, ti sorprendi che sul palco ci siano solo due strumentisti. La batteria è più ricca di quanto le parti usate non dimostrino; con la chitarra le corde assumono un ruolo meno dominante, i tocchi sono eleganti e rarefatti, e si accompagna un ritmo sincopato. Qualcosa di tribale ed assolutamente inebriante, lo capisci con pezzi di notevole intensità come "Lui Verrà", "Mestiere che Paghi per Fare" e "Tarlo della Sete". Sì può parlare di qualcosa che trascina, risultando oscuro e perfino mistico.
Riferimenti musicali? Blues, Noise, Musica d'Autore e un qualcosa che può riportare a Nick Cave: tutte sensazioni figlie dell'immediato le quali vengono avvalorate piano piano. In chiusura "Per la Scala del Solaio", pezzo finale dell'ultimo disco che non era mai stato presentato in un concerto. Un'interessante inedito. Il Bis è essenziale, breve ed accompagnato da una breve introduzione in cui la band si considera "in rodaggio", testuale di Dorella. Vengono cantati solo due brani: "Primavera del Sangue" e "Casa di Legno" eppure non sentivo il bisogno che facciano altri brani, dentro mi sentivo sazio e soddisfatto della musica offerta. Una prima volta che mi convince a comprare "Tarlo Terzo" e a confermare le impressioni di qualche ora prima.
Il consiglio è appassionato: andateli a vedere questi "Bachi da Pietra" e partite con una spruzzata di scetticismo, sarà ancora più bello levarsela da corpo.
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