Da un po' di tempo qualcuno rosicchiava i miei quaderni di poesie. E in che modo poi!! Ogni volta mancava un verso e la volta dopo il successivo. Fino a che tutta la poesia era completata. Sembrava opera dei denti di un topino.

Misi così un pezzo di formaggio nel cassetto. Il formaggio sparì e il verso pure.

Da allora scrivo sempre in due quaderni, che annoverare un topino tra i propri ammiratori non è da tutti.

Ma non crediate che i topini apprezzino solo la migliore letteratura...che anzi i più avveduti son ghiotti di vinili...

Ah no, scusate quelle son caprette, esseri onnivori anzichenò...

Ci son caprette svagate e barrettiane...

E altre, più saccenti, inclini al progressive...barbetta da rabbino e piglio debasico, deve essere bello sentirle discutere di musica...

Bello e impossibile?

Niente è impossibile!!! Che ci son esseri immaginativi che han visto cose...

Imelda, capretta timida e gentile, dopo aver sbocconcellato “Darwin”, l'immortale capolavoro BMS, apparve in sogno a Orsetto...

E, come il più navigato dei critici, essa parlò:

“Pieni espansivi, dolcissime pianole a spegnersi, cavalli al galoppo, battaglie d'organo, potenza di voce che sale, le parole dapprima una specie di “De rerum natura” a dir la nascita del mondo e poi una specie di qualcos'altro a dir la disillusione”

Tutto giusto capretta, lo splendore dell'inizio (favolosa orgia progressive) lascia infine spazio a una triste canzone folk:

“Cambia tutto e non cambia niente lo sperma vecchio dei padri”...il senso del mondo non si può dir meglio...

Roba che nemmeno Ferretti...

Trallallà...

Elenco tracce testi samples e video

01   L'evoluzione (14:01)

02   La conquista della posizione eretta (08:43)

03   La danza dei grandi rettili (03:44)

04   Cento mani, cento occhi (05:24)

Laggiù altri ritti vanno insieme
insieme stan cacciando carni vive
bocche affamate braccia forti
scagliano selci aguzze con furore
devo fuggire o farmi più dappresso a loro
Sulla tua canna mi offri carni
che non ho certo conquistato io con la mia forza
che gesto è questo non s'addice a un forte
la preda è vostra e dunque vostro è il grasso pasto

Di cento mani è la mia forza
e cento occhi fanno a noi la guardia
tu sei da solo
La nostra forza è in cento mani
e cento occhi fanno a noi la guardia
tu sei da solo
Tu ora se vuoi puoi andare
oppure restare e unirti a noi

E da un branco una tribù che va
da un villaggio una città
gente che respira a tempo
uomini rinchiusi dentro scatole di pietra
dove non si sente il vento
Ma la voglia di fuggire che mi porto dentro
non mi salverà
Fate cerchio intorno ai fuochi presto
presto con le pietre presto
che siano pronte taglienti e aguzze
altri mani uccideranno e ci sarà più cibo
Ma la voglia di fuggire che mi porto dentro
non mi salverà

05   750.000 anni fa... l'amore? (05:39)

Già l'acqua inghiotte il sole
ti danza il seno mentre corri a valle
con il tuo branco ai pozzi
le labbra secche vieni a dissetare
Corpo steso dai larghi fianchi
nell'ombra sto, sto qui a vederti
possederti, si possederti... possederti...



Ed io tengo il respiro
se mi vedessi fuggiresti via
e pianto l'unghie in terra
l'argilla rossa mi nasconde il viso
ma vorrei per un momento stringerti a me
qui sul mio petto
ma non posso fuggiresti fuggiresti via da me
io non posso possederti possederti
io non posso fuggiresti
possederti io non posso...
Anche per una volta sola.



Se fossi mia davvero
di gocce d'acqua vestirei il tuo seno
poi sotto i piedi tuoi
veli di vento e foglie stenderei
Corpo chiaro dai larghi fianchi
ti porterei nei verdi campi e danzerei
sotto la luna danzerei con te.



Lo so la mente vuole
ma il labbro inerte non sa dire niente
si è fatto scuro il cielo
già ti allontani resta ancora a bere
mia davvero ah fosse vero
ma chi son io uno scimmione
senza ragione senza ragione senza ragione
uno scimmione fuggiresti fuggiresti
uno scimmione uno scimmione senza ragione
tu fuggiresti, tu fuggiresti...

06   Miserere alla storia (05:58)

Gloria a Babele
rida la Sfinge ancora per millenni
si fabbrichi nel cielo fino a Sirio
schiumino i cavalli sulla Via Lattea
ma...
Quanta vita ha ancora il tuo intelletto
se dietro a te scompare la tua razza ?

07   Ed ora io domando tempo al Tempo (ed egli mi risponde: non ne ho!) (03:29)

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Altre recensioni

Di  mayhem

 «Prova, prova a pensare un po’ diverso, niente da grandi dei fu fabbricato, ma il creato s’è creato da sé»

 «La voce di Di Giacomo è splendida, riesce a creare quella magia che solo il progressive-sinfonico riesce a dare.»


Di  manliuzzo

 Il CAPOLAVORO dell'album è '750000 anni fa.... l'amore?', struggente ballata di un rozzo preistorico.

 Questo disco è l'apice del Banco, non superato né dal primo lp né dal sopravvalutato 'Io sono nato libero'.