Parlare di Barclay & Ichinose I non è facile. Iniziamo con il dire che i lettori si dividono certamente in tre categorie:

- Chi l’ha ascoltato e l’ha amato
- Chi l’ha ascoltato e lo ha odiato
- Chi si sta chiedendo “e questi chi diavolo sono?

Presento quindi la band, un duo, composto da Joe Simon Barclay (voce, chitarra, tastiere e occasionalmente basso) e Randy Ichinose (voce, batteria, percussioni, produzione e occasionalmente chitarra e basso) entrambi compositori, ma con gusti musicali molto diversi.
Il primo apprezza infatti il progressive rock, cita gruppi come Genesis e King Crimson fra le sue ispirazioni, così come Beatles, Beach Boys e Led Zeppelin. Ichinose invece è più verso Who, Kinks, Small Faces, Fugazi, Circle Takes The Square e addirittura post-rock di band come This Will Destroy You e Explosion In The Sky.

Cosa poteva uscirne se non un disco interessante?

La produzione è molto anni ‘60, voluta dalla band per far risaltare maggiormente il calore degli strumenti e per far suonare la loro musica “come quella del periodo d’oro” il che ha ovviamente aspetti positivi e negativi, ma contribuisce certamente a particolareggiare il sound della band.
Il disco si apre con Five Out Of Four una canzone strumentale con protagoniste tastiera e batteria (da notare come il drumming di Ichinose ricordi molto quello di Keith Moon live, in tutto il disco, fra l’altro, non verrà utilizzato il charleston) e continui cambi di tempo. Il pezzo non è niente male, un ottimo inizio.
A seguire A Nail In My Head la canzone forse più controversa del disco in quanto unisce uno strumentale di classico Blues Rock a una voce tipicamente Punk. Nel complesso un buon pezzo che però può facilmente essere odiato dai “puristi” a tratti forse il collo di bottiglia di questo lavoro.

Life Is Passing By è un lento, con un’atmosfera molto calda e ricca di riverbero (quasi a ricordare le produzioni Shoegazing di inizio anni ‘90). La canzone è decisamente molto apprezzabile (soprattutto grazie al cambio centrale) anche se sembra non riuscire mai a prendere “il via”.
(the Clown) And The Giant Other Side è invece la canzone che mi ha maggiormente colpito. Questa volta troviamo alla voce Randy Ichinose. Il pezzo si divide in due grosse parti, la prima con sonorità pop anni ‘60 in stile Who alternate a fasi decisamente più scure il tutto unito da un testo no-sense con toni abbastanza inquietanti (apprezzatissimo anche il breve utilizzo dello scream). La seconda invece la si potrebbe definire un misto fra la musica psichedelica e il post-rock con un primo assolo di chitarra firmato Ichinose e un secondo in Slide Guitar di Joe Barclay. Da notare anche l’uso del mellotron sempre a cura di Joe.
Don’t Let Them chiude l’album e lo fa nel migliore dei modi. Si tratta di un lento, con un testo ispirato al libro 1984 di Orwell. L’atmosfera viene poi rotta da una bridge in stile progressive davvero interessante.

In conclusione:

Le idee ci sono e sono tante e la band è valida
, questo e.p. però non riesce a decollare nonostante tutto. Nonostante la band guardi molto verso il passato questo non è affatto un difetto in quanto il gruppo riesce comunque a metterci molta personalità inserendo anche parentesi d’ispirazione decisamente più recente (come già ho detto ho apprezzato molto l’uso, anche se breve, dello scream). Un gruppo che ha sicuramente tanto da dire, assegno a questo e.p. 3/5, ma lo vedrei maggiormente come un 6.5-7/10.

Elenco e tracce

01   Five Out Of Four (03:12)

02   A Nail In My Head (03:19)

03   Life Is Passing By (06:00)

04   (The Clown) And The Giant Other Side (05:12)

05   Don't Let Them (04:37)

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Altre recensioni

Di  transistor92

 La voce può piacere o farvi del tutto schifo, il pianoforte l'ho trovato veramente eccessivo e a tratti fastidioso.

 Un e.p. che ho voluto proporvi perché la band ha, secondo me, buone potenzialità, ma che non ha saputo sfruttare sino in fondo in questo lavoro.